Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Paul Valéry, «Autoritratto», Sète, Musée Paul Valéry

© Musée Paul Valéry 

Image

Paul Valéry, «Autoritratto», Sète, Musée Paul Valéry

© Musée Paul Valéry 

Gli ultimi anni di Paul Valéry a casa Valéry

Lo scrittore e poeta francese è oggetto di una mostra nel museo a lui dedicato a Sète, nell’80mo anniversario della sua morte e a un secolo di distanza dalla sua elezione all’Académie française

Nel 2025, anno in cui ricorre l’80mo anniversario della morte dello scrittore francese Paul Valéry (20 luglio 1945) e il centenario della sua elezione all’Académie française (19 novembre 1925), che ne consacrò l’autorità letteraria e intellettuale, il Musée Paul-Valéry di Sète nel Midi francese rende omaggio a questa personalità con una mostra («Paul Valéry al crepuscolo», aperta fino al 5 ottobre), allestita nella sala dedicata all’autore, di una cinquantina di oggetti e la pubblicazione di un catalogo dedicato alla sua collezione.

Sebbene gli ultimi anni di Paul Valéry siano stati oscurati dalla tragedia della guerra e, nella vita privata, dalle sofferenze della malattia a cui si aggiunsero quelle di un’appassionata storia d’amore, la sua lucidità intellettuale e la sua creatività rimasero intatte. Fino ai suoi ultimi giorni continuò a esercitare un’autorità di pensiero che, rafforzata dal suo atteggiamento dignitoso durante l’occupazione, lo consacrò come una delle figure europee di spicco del dopoguerra.

Tra le prime personalità letterarie ad essere ricevute dal generale de Gaulle, Paul Valéry morì nel luglio del 1945, in un Paese certamente liberato ma ancora da ricostruire (o, per dirla con lui, «da costruire»). L’omaggio nazionale a lui tributato coronava una ricerca iniziata all’indomani della Prima guerra mondiale: difendere «la causa della mente». Come contrappunto, dietro la figura ufficiale, gli archivi e i documenti della collezione del museo Paul Valéry dipingono anche il ritratto di un uomo sensibile: l’amante sconvolto, il padre di famiglia preoccupato, l’artista.

Gli oggetti in mostra (libri, lettere, opere d’arte, archivi audiovisivi) provengono principalmente dalla collezione del museo e sono integrati da documenti presi in prestito dall’Ina (Institut National de l’Audiovisuel) o dagli archivi municipali di Sète. «Paul Valéry au crépuscule, 1939-1945» si articola in cinque tappe:

Un uomo nel tumulto della guerra. All’età di 68 anni, Paul Valéry, già fisicamente debole, è sconvolto dallo scoppio della Seconda guerra mondiale. Le lettere dello scrittore trasmettono la sua preoccupazione per i suoi cari e il suo sgomento per la capitolazione francese. Valéry sopportò l’occupazione continuando a lavorare e a svolgere i suoi compiti ufficiali, in particolare all’Académie. Pur non astenendosi dal partecipare alla vita letteraria e culturale, riesce a mantenere le distanze dalla politica di Vichy e a prendere più volte una posizione coraggiosa.

Lo scrittore e l’artista: gli ultimi libri, tra testo e immagine. Sebbene per molti anni la pratica artistica di Paul Valéry sia rimasta confinata nell’ambito privato, negli anni Venti inizia a pubblicare i suoi disegni e le sue incisioni. Nel suo ultimo decennio di vita, si impegnò a pubblicare le sue opere in un dialogo tra testo e immagine: nel 1939, Mélange, nel 1941 Mon Faust, di cui il museo possiede studi preparatori, e nel 1945 una ristampa illustrata del suo testo iconico Une soirée avec Monsieur Teste, come testimonianza del suo pensiero estetico. Contemporaneamente, intraprese la traduzione delle Bucoliche di Virgilio, pubblicata nel 1953 in una bella edizione illustrata da Jacques Villon, il cui esercizio ispirò il Dialogue de l’Arbre.

Il poeta innamorato. A partire dal 1938, Paul Valéry intreccia una relazione amorosa con Jeanne Loviton, editrice e scrittrice con lo pseudonimo di Jean Voilier. La passione del suo amore gli ispirò una nuova energia creativa, che si rivelò nelle sue numerose lettere e nelle poesie che riapparvero nella sua opera, in particolare nel progetto di un album che avrebbe voluto vedere pubblicato con il titolo Corona.

La Liberazione e la Vittoria. I testi di Valéry degli ultimi mesi di guerra esprimono la sua felicità e il suo sollievo. Sono impregnati della solennità del momento storico e si interrogano sul posto dell'intellettuale e della cultura in una società devastata: per esempio, il discorso pronunciato nel dicembre 1944 per commemorare il 250mo anniversario della nascita di Voltaire riprende una domanda che aveva assillato lo scrittore: che cosa può fare un uomo di mente?

Il tributo nazionale. Afflitto per diversi anni dalla malattia, Paul Valéry muore, dopo diversi mesi di agonia, il 20 luglio 1945. Nell'immediato dopoguerra, Valéry fu salutato come una figura emblematica per arguzia e intelligenza. Il generale de Gaulle decretò un tributo nazionale. Il 25 luglio, sulla spianata del Palais de Chaillot, la tomba di Paul Valéry ricevette un omaggio ufficiale. Due giorni dopo, a Sète, si tenne un'altra cerimonia: lo scrittore fu sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Saint-Charles, ribattezzato «Cimetière Marin» in omaggio al suo poema più famoso.

Paul Valéry, Lettera a Jean Voilier, 17 giugno 1940. © Musée Paul Valéry 

Gaspare Melchiorri, 19 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

Gli ultimi anni di Paul Valéry a casa Valéry | Gaspare Melchiorri

Gli ultimi anni di Paul Valéry a casa Valéry | Gaspare Melchiorri