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Pittore, litografo, incisore, disegnatore e scultore, Honoré Daumier (1808-79) è noto per la sua attività di caricaturista e disegnatore satirico, collaboratore delle prime testate satiriche della storia, come «La Caricature» e «Le Charivari», per le quali creò oltre 4mila litografie di feroce critica antiborghese e antimonarchica (una sua caricatura di Luigi Filippo d’Orléans come Gargantua gli costò sei mesi di carcere e una multa salatissima).
Amato da artisti come Camille Corot (che lo sostenne nella sua misera vecchiaia) e Vincent van Gogh, che lo considerava un maestro, Daumier è, con Courbet e Millet, un esponente di primo piano (anche in pittura) del movimento del realismo, attento agli sconvolgimenti sociali creati dall’industrializzazione e dall’urbanesimo, alle crudeli disparità che ne derivarono e alle vessazioni (celebre il ciclo sui giudici) cui i più miseri erano condannati.
A lui il Museo Civico di Villa dei Cedri dedica fino al 7 gennaio la mostra «Honoré Daumier: attualità e varietà» (catalogo Pagine d’Arte), la prima da molti anni in area linguistica italiana, curata da Matteo Bianchi e Carole Haensler Huguet, conservatrice del museo. Vi sono riunite circa 120 fra litografie e xilografie (queste meno note delle prime, ma non meno felici), disegni, matrici di stampa e una trentina di sculture, ben raramente viste anch’esse. Il percorso, tematico, illustra la varietà dei soggetti di Daumier, che si rivelano tuttora drammaticamente attuali.