
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Speciale Viaggi d'Arte
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO 2025 in edicola
In allegato:
Speciale Viaggi d'ArteVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
La galleria Il Ponte di Firenze, che già nel 2019 gli aveva dedicato un «close up», presenta una retrospettiva dell’artista greco tra il 1959 e il 2022
- Laura Lombardi
- 15 maggio 2024
- 00’minuti di lettura


«The sea as I remember it» (1983) di Costas Tsoclis
Costas Tsoclis, ovvero l’arte contro l’incertezza esistenziale
La galleria Il Ponte di Firenze, che già nel 2019 gli aveva dedicato un «close up», presenta una retrospettiva dell’artista greco tra il 1959 e il 2022
- Laura Lombardi
- 15 maggio 2024
- 00’minuti di lettura
Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliLa galleria Il Ponte, che già nel 2019 aveva dedicato a Costas Tsoclis un «close up», presenta dal 17 maggio al 26 luglio «Una retrospettiva 1959/2022», a cura di Bruno Corà. Verità e finzione, fede ed eresia, stabilità e mutazione guidano la ricerca dell’artista greco, le cui opere interrogano costantemente la rappresentazione della realtà e la riproduzione delle immagini nella loro ambiguità.
Traendo ispirazione dalla vita privata e pubblica e dal mito, Tsoclis, nella sua sfida ai limiti del visibile, interroga, come ha notato Katerina Koskinà, il significato che si cela dietro le cose, rivendicando una sua identità di poeta. «Ma arriva poi un tempo quando l’oggi, il presente, non ha più spazio per te, o non ti vuole, perché le sue immagini cambiano e si scambiano così velocemente che non hai il tempo di registrarle e raffinarle», scrive Tsoclis. E se il passato sembra «immobile come una colonna di sale», il futuro può travolgere come una valanga. L’arte è dunque lo strumento con il quale affronta questa dimensione di perenne incertezza, propria della nostra condizione esistenziale. Ricorre così a diversi mezzi, dalla pittura, dove prevalgono acrilici su tela, ma che può sembrare scultura e viceversa, con l’uso del trompe-l’œil, all’installazione, ai video e alle performance.
Formatosi ad Atene, ma vissuto tra Roma e Parigi (dove diventa amico di Pierre Restany) negli anni Sessanta, Tsoclis ottiene riconoscimenti internazionali da galleristi come Ileana e Michael Sonnabend. Dal 1971 è a Berlino e sarà di nuovo a Parigi negli anni Ottanta (dove incontra il gallerista Alexander Iolas), prima di far ritorno ad Atene dal 1985. Nel 2010 apre un museo con le sue opere a Tinos, diretto da Chrysanthi Koutsouraki, curatore anche del catalogo ragionato delle sue opere che viene presentato il 16 maggio alla Fattoria di Celle a Santomato di Pistoia.