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Peggy Guggenheim sui gradini del padiglione greco alla XXIV Biennale d’Arte di Venezia

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Peggy Guggenheim sui gradini del padiglione greco alla XXIV Biennale d’Arte di Venezia

Cara Peggy, quanto ci hai fatto ridere...

La Biennale del 1948 nelle Project Rooms della Collezione Peggy Guggenheim

Guglielmo Gigliotti

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Il mondo conobbe la collezione di Peggy Guggenheim in occasione della Biennale di Venezia del 1948: il Padiglione Greco (disimpegnato a motivo della guerra civile che devastava il Paese) ospitò quell’anno le opere cubiste, astratte, dadaiste e surrealiste della ricca ereditiera. Quella situazione eccezionale, che chiudeva definitivamente la stagione del parziale isolamento italiano di marca mussoliniana dallo scenario delle ricerche d’avanguardia, è ricostruita nella mostra, aperta dal 25 maggio al 25 novembre nelle Project Rooms della Collezione Peggy Guggenheim, «1948. La Biennale di Peggy Guggenheim», curata da Gražina Subelyte.

Lettere, documenti, fotografie e una maquette degli spazi e dell’allestimento progettati da Carlo Scarpa per l’occasione restituiscono spirito e contesto di quell’evento, che non conobbe solo reazioni entusiaste, ma anche la chiusura a riccio delle sensibilità più conservatrici. Un giornale titolò: «Spiacenti, abbiamo riso». Si rideva allora per l’astrazione rigorosa di Friedrich Vordemberge-Gildewart e di Jean Hélion, i cui dipinti l’attuale mostra ripresenta, ma anche delle opere allora esposte di Brancusi, Arp, Giacometti, Malevic, Calder ed Ernst. Fu Giuseppe Santomaso a convincere l’allora segretario generale della Biennale Rodolfo Pallucchini a fare il passo definitivo verso l’arte del proprio tempo, segnalando il rilievo della presenza in laguna di una donna, e relativa collezione d’arte, che avrebbero lasciato il segno.

Nella sua autobiografia, fu la stessa Guggenheim a descrivere l’evento del Padiglione Greco come una delle emozioni più grandi della sua vita.

Peggy Guggenheim sui gradini del padiglione greco alla XXIV Biennale d’Arte di Venezia

Guglielmo Gigliotti, 25 maggio 2018 | © Riproduzione riservata

Cara Peggy, quanto ci hai fatto ridere... | Guglielmo Gigliotti

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