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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliNella cornice della nuova sede fiorentina di Street Levels Gallery, in via Melegnano 4R, dal 3 maggio all’8 giugno (vernissage sabato 3 maggio dalle 17 alle 23,30), prende vita un’esposizione che è al tempo stesso una retrospettiva e una dichiarazione poetica. «Di mondi lontanissimi, delle perdute pitture di Pontormo e altro ancora» non è solo il titolo della prima personale di Guerrilla Spam ma anche il prologo di un viaggio iconografico e mentale che, a partire da un’assenza, quella degli affreschi scomparsi del Pontormo nella Basilica fiorentina di San Lorenzo, attraversa civiltà, cosmi remoti, simboli primordiali e linguaggi collettivi. Fondata a Firenze nel 2010 come azione spontanea e clandestina di affissione urbana, Guerrilla Spam è oggi una realtà consolidata del muralismo contemporaneo, attiva tra lo spazio pubblico, i musei e i luoghi della marginalità sociale. Questa mostra, la prima per l’appunto che ripercorra in maniera organica quindici anni di ricerca, si configura come una mappa concettuale che connette il Rinascimento manierista con l’iconografia aborigena, le mani di Gargas con i kylikes attici, l’allegoria medievale con la canzone d’autore italiana. Al centro dell’indagine espositiva si colloca la figura del Pontormo, pittore eccentricamente modernissimo, tanto da spingere Vasari a definirlo «fuori di ogni regola». Da questo episodio marginale e lacunoso della storia dell’arte fiorentina, gli affreschi perduti del coro mediceo, prende avvio una narrazione che si alimenta di citazioni stratificate, suggestioni testuali e simboliche, contaminazioni stilistiche. Le opere presenti nel percorso, oltre trenta tra tavole dipinte, incisioni, bozzetti e installazioni, si organizzano in un percorso triadico che simula un processo iniziatico: ombra, luce e colore.

Guerrilla SPAM; Spazio Pat, Torino, 2025
Questa tripartizione non è solamente cromatica, ma ontologica: corrisponde a uno stadio primigenio, a una soglia di passaggio: il nero non è solo tenebra ma anche potenzialità; il bianco è transizione, ferita e speranza; il colore, infine, è esplosione del simbolo, risoluzione apparente che riassorbe in sé le fasi precedenti. Ogni passaggio è attraversato da una contaminazione costante – le opere nere contengono bianchi, quelle bianchi accenni di colore – a sottolineare la continuità fluida e ciclica del pensiero artistico del collettivo. Il linguaggio visivo di Guerrilla Spam è profondamente sincretico: figure stilizzate, linee ossessive, motivi arcaici si stratificano su superfici che ricordano le pareti rupestri tanto quanto i muri urbani contemporanei. L’effetto è duplice: familiare e perturbante. Le fonti dichiarate, dall’arte pigmea alla ceramica greca, dalle azioni performative degli anni ’70 alla street art post-graffitista, si fondono in una grammatica iconica personalissima, dove ogni segno è segnale, ogni figura è metafora. «La mostra sancisce la capacità di questa realtà espositiva nel restituire al pubblico le molteplici, spesso contraddittorie, sfaccettature dell’arte urbana. Un’adesione autentica a un movimento che, nel panorama culturale italiano, continua troppo spesso a essere frainteso, strumentalizzato o relegato ai margini. In un sistema dove dominano il profitto e, talvolta, una certa inerzia intellettuale travestita da buonsenso, Street Levels sceglie la via di alimentare un circuito di senso, dove il valore dell’opera si misura nella sua capacità di farsi specchio – o frattura – del tempo che abitiamo. In questo contesto, le opere di Guerrilla Spam rappresentano una rarità nella rarità. Artisti che operano prevalentemente nello spazio pubblico, attraverso installazioni e interventi site-specific, propongono in questa mostra lavori densi di significati, stratificati come l’identità umana stessa—una complessità che si fa misura della profondità con cui siamo disposti a guardare e comprendere. Ogni lavoro è una soglia simbolica, un punto d’ingresso in una narrazione che rifiuta l’immediatezza e domanda uno sguardo lento, un ascolto profondo, un doveroso processo di acculturazione», dichiara Sofia Bonacchi, co-fondatrice della galleria.

Guerrilla SPAM; Spazio Pat, Torino, 2025
La parola ha un ruolo centrale in questo universo. Ogni opera è accompagnata da un titolo che funge da guida, da apertura interpretativa, da enigma poetico. La mostra si apre con «Il marinaio Sinbad ascolta la storia» e si chiude con l’opera più piccola, appena 10x20 cm, che cita Flavio Giurato: «In Oriente il Gran Khan gli dirà che la freccia è diversa dall’arco, e che il bersaglio si muove continuamente». Il riferimento alla canzone Marco Polo sancisce un finale aperto, un commiato che è anche un nuovo inizio: lo spettatore viene lasciato davanti all’oceano dell’immaginazione, là dove l’arte si fa bussola di rotte impreviste. La personale di Guerrilla Spam, curata da Street Levels Gallery, punto di riferimento per l’arte urbana contemporanea a Firenze, invita implicitamente a riconoscere nei «mondi lontanissimi» non solo l’esotico e l’altrove, ma anche ciò che dell’umano ci è più prossimo e necessario: il bisogno di narrare, di lasciare traccia, di restituire forma all’invisibile. «Il nostro lavoro consiste nel fare ricerca e ogni tanto capita di fermarsi e osservare la strada che si è percorsa. Questa mostra è uno di questi momenti. Contiene molti dei “mondi lontanissimi” da noi studiati, scoperti ed esplorati ed è un atto di restituzione, come quando si torna da un viaggio e si ha voglia di raccontare agli altri cosa si è visto», dichiara infine Guerrilla SPAM.