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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliSi inaugura oggi, nel Vestibolo superiore della Reggia di Caserta, l’installazione «Perduranza» (fino al 25 luglio) di Apo Yaghmourian, artista armeno nato nel 1993 ad Amman (Giordania) e diplomato in pittura nel 2022 all’Accademia di Belle Arti di Napoli, città in cui attualmente vive. Il progetto dell’associazione Talenti e Territori, affiancata dalla nascente residenza artistica Corte Marcosc’, rientra tra le attività selezionate dal Comitato Scientifico del museo nell’ambito del Bando di Valorizzazione partecipata, rivolto a istituti di ricerca, università, conservatori, centri di formazione, operatori culturali, cooperative, fondazioni, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e altri soggetti senza scopo di lucro e finalizzato a promuovere «iniziative di fruizione culturale e valorizzazione fisica o virtuale del patrimonio, momenti di aggregazione, espressioni artistiche e creative da svolgersi nel Palazzo Reale, nel Parco Reale e ai Ponti della Valle dell’Acquedotto Carolino», come recita il bando.
La ricerca di Yaghmourian è protesa a connettere il passato alla complessità del presente, dialogando con lo spazio e con storie e memorie tanto individuali quanto collettive. E, infatti, l’artista per questo lavoro sceglie di recuperare alcuni elementi e materiali identitari della Reggia di Caserta: il piperno, pietra lavica con cui è stata costruita la residenza reale; l’acqua, che caratterizza fortemente la storia della Reggia, il cui parco è articolato in sistema di vasche e fontane alimentato dall’Acquedotto Carolino, incredibile opera di ingegneria idraulica lunga 38 chilometri, progettata dall’architetto Luigi Vanvitelli e la cui costruzione fu avviata nel 1753.
Yaghmourian ha attinto l’acqua alla Fontana del Pastore, costituita da tre statue in marmo, disposte intorno a una vasca circolare e ubicata a nord-est del Giardino Inglese, tra scogli irregolari che delimitano il bacino e una cascatella che alimenta il Bagno di Venere.
Al centro del vassoio circolare, in cui è raccolta l’acqua, l’artista ha posto una semisfera in piperno che, riflettendosi, rappresenta la continuità del tempo e della storia. Yaghmourian sceglie di lavorare sul portato simbolico dell’acqua, elemento di connessione tra passato e presente e tutt’oggi elemento fortemente identitario per la Reggia, per sottolineare la preziosità di questa risorsa, «patrimonio» da preservare per il futuro del pianeta.
L’installazione al Vestibolo superiore si completa con una performance dei bambini del Centro Infanzia Baby Birba di Castel Morrone, partner del progetto assieme a Flr Fondazione la Rocca e a Dello Iacono Comunica.