
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Come e quanto è cambiata la rappresentazione della natura, dal tardo Medioevo al post Covid-19
- Francesca Petretto
- 30 settembre 2021
- 00’minuti di lettura


«La giungla brasiliana» (1868 ca) di Adolf Schrödter. © Copyright e cortesia della Staatliche Kunsthalle Karlsruhe
Alla Kunsthalle di Karlsruhe le piante nell'arte
Come e quanto è cambiata la rappresentazione della natura, dal tardo Medioevo al post Covid-19
- Francesca Petretto
- 30 settembre 2021
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliKarlsruhe. Curata da Kirsten Voigt e Leonie Beiersdorf, la collettiva «Inventare la natura: le piante nell’arte» che Kunsthalle Karlsruhe ospita fino al 31 ottobre, vede il dialogo altrimenti impossibile di grandi artisti del passato e creatori contemporanei, tra cui Ansel Adams, Joseph Beuys, Ernest Carrier-Belleuse, Julian Charrière, Lucas Cranach, Gregory Crewdson, Simone Demandt, Mark Dion, Peter Dreher, Max Ernst, Spencer Finch, Joan Fontcuberta, Julio González, Ilkka Halso, Franz William de Hamilton, Hans Holbein, Joan Jonas, William Kentridge, Paul Klee, Wolfgang Laib, Christiane Löhr, Clara Peeters, Odilon Redon, Tobias Rehberger, Jakob van Ruisdael, Rachel Ruysch, Martin Schongauer, Sean Scully, Kiki Smith, Gerda Steiner & Jörg Lenzlinger, Thomas Struth, Yves Tanguy, Félix Vallotton, Lois Weinberger ed Edwin Wurm.
Argomento della conversazione sono le piante, presenti fin dalla notte dei tempi in graffiti rupestri, raffigurazioni pittoriche e in altre infinite forme d’arte: com’è cambiata la loro rappresentazione e quale rapporto ha l’arte contemporanea con esse? Al tema pressante del cambiamento climatico, cui corrisponde una crescente consapevolezza globale ambientale, si è aggiunto da oltre un anno quello inatteso della pandemia: l’esperienza diretta che tutti noi ne abbiamo fatto è diventata fonte d’ispirazione per il ripensamento delle proprie originali posizioni da parte degli artisti chiamati a raccolta a Karlsruhe già prima del 2020. Se le opere antiche, dal Tardo Medioevo all’età illuminista, mostrano come sia cambiata nei secoli la sensibilità del mondo dell’arte nei confronti della natura, le sue interpretazioni odierne da parte dei successori di quei suoi primi narratori per immagini, offrono azione, attivismo e impegno frutto di una nuova consapevolezza estetica nei suoi confronti.

«La giungla brasiliana» (1868 ca) di Adolf Schrödter. © Copyright e cortesia della Staatliche Kunsthalle Karlsruhe

«Fiume Kitka» (2004) dalla serie «Museum of Nature» di Ilkka Halso. © Ilkka Halso. Cortesia di Kunststiftung DZ Bank, Francoforte sul Meno