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Chiara Caterina Ortelli
Leggi i suoi articoliDal 13 giugno al 12 ottobre, con «Appuntamento dei sogni. Surrealismo e romanticismo tedesco» l’Hamburger Kunsthalle di Amburgo celebra il centenario della nascita del Surrealismo con una mostra monumentale che intreccia l’immaginario surrealista con l’eredità della Romantik tedesca. Un «appuntamento dei sogni», come recita il titolo, che promette di riscrivere le coordinate storiche ed estetiche tra due movimenti separati da un secolo, ma legati da sorprendenti affinità elettive. Oltre 250 opere tra dipinti, disegni, fotografie, sculture e oggetti, provenienti da più di 70 collezioni pubbliche e private di Stati Uniti, Messico ed Europa, sono riunite per l’occasione in uno spazio espositivo che trasforma la Kunsthalle in un vero e proprio labirinto del sogno. Tra i prestigiosi prestatori figurano il Philadelphia Museum of Art, il MoMA di New York, la Tate di Londra, il Kunsthaus di Zurigo e, naturalmente, la stessa Kunsthalle.
Per la prima volta, più di 180 capolavori surrealisti si confrontano con oltre 60 opere chiave del Romanticismo tedesco. Da un lato, i mondi visionari di Max Ernst, Meret Oppenheim, René Magritte, Salvador Dalí, Valentine Hugo, Toyen, André Masson, Victor Brauner e Paul Klee; dall’altro, le suggestioni poetiche di Caspar David Friedrich e Philipp Otto Runge. Questo incontro-scontro tra immaginari esprime la fascinazione condivisa per l’inconscio, il sogno, la notte, così come per la natura, l’infinito e il sublime, elementi ricorrenti e fondamentali in entrambe le poetiche. Ma non si tratta solo di accostare stili e nomi celebri: la mostra, curata da Annabelle Görgen-Lammers con la collaborazione di Maria Sitte, invita a esplorare la profonda affinità spirituale che lega il Surrealismo internazionale alla sensibilità romantica, attraverso dialoghi inediti e connessioni visive sorprendenti. Se i surrealisti guardavano al sogno come chiave per accedere a una realtà più autentica e liberatoria, i romantici (figure come Novalis, Achim e Bettina von Arnim, Kleist e Karoline von Günderrode) avevano già tracciato la via, celebrando il mistero, l’intuizione, e il lato oscuro e magico dell’esistenza umana.
Dopo la Kunsthalle, la mostra, che è già stata ai Musées royaux des Beaux-Arts di Bruxelles, al Centre Pompidou di Parigi e alla Fundación Mapfre di Madrid, si trasferirà al Philadelphia Museum of Art (8 novembre 2025-16 febbraio 2026).

Salvador Dalí, «Costruzione morbida con fagioli bolliti (prefigurazione della guerra civile)», 1936. © Courtesy of the Philadelphia Museum of Art / Salvador Dali, Gala- Salvador Dali Foundation. © VG Bild-Kunst, Bonn 2025

René Magritte, «Il futuro delle statue», 1932. © Lehmbruck Museum, Duisburg / © Vg Bild-Kunst, Bonn 2025. Photo: Bernd Kirtz