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Gruppo di vasi in murrina, 1900-15, dei Fratelli Toso

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Gruppo di vasi in murrina, 1900-15, dei Fratelli Toso

Al Museo del Vetro la storica Fratelli Toso

La storia della Fornace, fondata 171 anni fa, oggi continua come galleria espositiva e sede dell’archivio storico

La mostra «Storie di fabbriche. Storie di famiglie. Fratelli Toso» allestita dal 12 luglio al 24 novembre a Murano (Ve), negli spazi delle Ex Conterie del Museo del Vetro, intende illustrare la ricca ed eterogenea produzione della vetreria grazie alla cura di Caterina Toso, erede dell’imponente archivio di famiglia, con il supporto di Chiara Squarcina, direttrice scientifica del museo. La storica fornace, fondata nel 1854 e attiva fino al 1980, ha appena festeggiato il suo 170mo anniversario e questa retrospettiva si concentra sulla sua produzione artistica migliore del ’900 quando, accanto alla realizzazione dei rinomati modelli in murrina, la nuova generazione Toso apre a collaboratori esterni del calibro del norvegese Hans Stoltenberg-Lerche, di Umberto Bellotto e di Guido Cadorin che contribuiscono, negli anni Dieci e Venti, alla prosperità e notorietà della ditta grazie anche alla partecipazione a importanti esposizioni, come la X Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1912) e la prima e la seconda Mostra Internazionale delle Arti Decorative di Monza (1923 e 1925). 

Agli anni Trenta risalgono gli eleganti progetti di Vittorio Zecchin, tra i quali i calici sottilissimi, caratterizzati da steli allungati e minuscole foglie stilizzate applicate ai lati, presentati alla XXI Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 1938. In quel decennio, accanto alla produzione di vetri più materici, s’intensifica quella della murrina rinnovata da nuove sperimentazioni e nuove tipologie, come i Mutras e i Marmorini. Dopo un periodo critico, protrattosi fino al 1936, la direzione della manifattura passa a Michele, Ermanno e Aldo Toso, affiancati da Armando e Amleto Zuffi, che risollevano le sue sorti fino allo scoppio delle Seconda guerra mondiale. Con la collaborazione di Pollio Perelda (dal 1948 al ’64), coadiuvato da Ermanno e, successivamente, dai figli Giusto e Renato Toso con la cugina Renata Toso, che nel 1973 assumerà la direzione artistica, la produzione si distingue per pezzi unici in vetro murrino destinati a fiere ed esposizioni, marchio distintivo della Fratelli Toso soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta. 

La mostra, come sottolinea Caterina Toso nell’introduzione al catalogo (Electa), parte dal lavoro sistematico e rigoroso condotto per anni sull’archivio della Fratelli Toso da Marc Heiremans, che ha portato nel 2018 alla pubblicazione del volume Fratelli Toso Murano. 1902-1980, realizzato grazie al mecenate Lutz Holz e alla collaborazione di Steffen John. «Oggi, curando questa mostra, riparto da quel pilastro, scrive Caterina Toso. Il rigore della ricerca si traduce in racconto visivo attraverso un nuovo percorso espositivo. A questa preziosa eredità affianco nuove chiavi interpretative, approfondimenti e storie ancora inedite, in un dialogo continuo tra passato e presente. (…) La storia della Fratelli Toso continua anche oggi, sotto nuove forme ma sempre in famiglia. Non più fornace produttiva, ma galleria espositiva e sede dell’archivio storico: un ponte tra passato e presente, dove il vetro artistico trova nuove visioni e nuove possibilità di racconto».

Murrina Spirale (Boboli), Renato Toso, Biennale d’arte di Venezia, 1962. Collezione Fratelli Toso

Kiku Sparse Rosso, Ermanno Toso, 1960 ca. Collezione Fratelli Toso

Carla Cerutti, 10 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Al Museo del Vetro la storica Fratelli Toso | Carla Cerutti

Al Museo del Vetro la storica Fratelli Toso | Carla Cerutti