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Bosco Sodi, «Galaxia», 2024, Collezione Castello di Ama

Foto: Alessandro Moggi

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Bosco Sodi, «Galaxia», 2024, Collezione Castello di Ama

Foto: Alessandro Moggi

Al Castello di Ama una nuova installazione firmata Bosco Sodi

Sabato 21 giugno sarà inaugurata la nuova opera commissionata dall’azienda nel Chianti senese, che dal 1999 accoglie tra le sue mura lavori site specific di artisti contemporanei

Alessia De Michelis

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Fondato nel 1976, il Castello di Ama è tra le aziende vinicole più avanzate del territorio del Chianti, in Toscana, e, dal 2000, vanta una collezione di arte contemporanea grazie al connubio tra Lorenza Sebasti e Marco Pallanti (ceo la prima ed enologo il secondo), che dal principio hanno voluto trovare un modo per trasmettere la sensazione di essere in un posto unico: «Ci è stato chiaro, sin da subito, ciò che desideravamo: l’agire nel e per il luogo. Ogni artista, con la propria cultura e sensibilità, coglie il proprio personale senso del luogo, ciò che Ama gli trasmette». Il progetto nasce dall’incontro con Galleria Continua, con la quale hanno collaborato fino al 2014, momento in cui fu poi affidato a Philip Larratt-Smith, curatore di livello internazionale.

Ogni anno il Castello accoglie un artista, invitato a confrontarsi con il territorio e interpretarlo per realizzare un’installazione site specific: tra gli altri, Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Anish Kapoor, Louise Bourgeois, Hiroshi Sugimoto, Lee Ufan, Roni Horn, Jenny Holzer e Giorgio Andreotta Calò.

Sabato 21 giugno sarà inaugurata «Galaxia» del messicano Bosco Sodi (1970), situata nell’antica cantina di Villa Pianigiani, una delle tre ville storiche del borgo di Ama. L’opera è composta da sei sfere di circa 80 cm di diametro l’una, al cui centro se ne distingue una per la superficie in smalto dorato. L’argilla di cui sono costituite prevede un lungo periodo di asciugatura, durante il quale subisce cambiamenti, può presentare crepe, si può spezzare, può distruggersi. Il risultato è un’opera che non solo da ciò trae la sua bellezza, ma ne eredita allo stesso tempo le fragilità. La ricerca di Bosco Sodi si caratterizza infatti per una sensibilità in cui materia organica e tempo primordiale sono evocati in forme basilari, con una fascinazione per la filosofia giapponese wabi-sabi che lo porta ad accogliere l’imprevedibile, così che gli accidenti naturali del tempo possano rivelarsi come lettura estetica del mondo.

Per l’occasione, sarà possibile visitare l’intera Collezione Castello di Ama.

Alessia De Michelis, 19 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

Al Castello di Ama una nuova installazione firmata Bosco Sodi | Alessia De Michelis

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