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Nicoletta Biglietti
Leggi i suoi articoliLa conoscenza non è mai statica: si costruisce, si trasmette, si rilegge di generazione in generazione. È fatta di gesti, segni, immagini e parole che attraversano i secoli, plasmando il pensiero umano e la memoria collettiva. E la scrittura, così come l’arte, è da sempre stata uno strumento per raccontare il sapere, custodirlo e comunicarlo oltre i confini del tempo e dello spazio. La Galleria BPER propone questa riflessione con la mostra «Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi» – visitabile fino all’8 febbraio 2026 – che indaga come la trasmissione del sapere abbia assunto forme diverse attraverso i secoli, intrecciando manoscritti, ritratti, allegorie e sperimentazioni contemporanee in un percorso di grande respiro storico e visivo. Curata da Stefania De Vincentis, su idea di Francesca Cappelletti e con il patrocinio del Comune di Modena, la mostra si inserisce nel programma di festivalfilosofia 2025, declinando il tema della XXV edizione, «paideia», attraverso un percorso circolare che invita a riprendere continuamente il filo del discorso, creando connessioni tra antico e contemporaneo. Non c’è un inizio né una fine definitivi: ogni opera è punto di partenza e di arrivo in un viaggio attraverso le immagini della conoscenza.
Il percorso espositivo propone un dialogo tra capolavori storici e sperimentazioni moderne. Tra i prestiti più significativi figurano il «San Girolamo che sigilla una lettera» di Guercino e il «Busto di Minerva» de La Galleria Borghese, accanto alle opere della collezione storica BPER e alle creazioni contemporanee di Sabrina Mezzaqui e Pietro Ruffo. Mezzaqui, con opere come «Segni» (2009) e «Lettere» (2010), trasforma la scrittura in materia visiva: le parole diventano tessitura, gesto e forma, intrecciando intimità e riflessione concettuale. La scrittura si fa segno vivo, in grado di evocare memoria e conoscenza, e si confronta con le opere seicentesche di Guercino e Giacomo Cavedoni – ove il testo e l’immagine assumono il ruolo di strumenti di verità, ma anche di ambiguità e dolore, come nel «Pianto di Giacobbe» della collezione BPER. Uno dei temi centrali della mostra è il ritratto, inteso come veicolo di trasmissione culturale e memoria sociale. I ritratti maschili – filosofi, condottieri, uomini illustri – incarnano esempi concreti di «humanitas», mentre le figure femminili – Minerva, Clio, la Madonna con il Bambino – rimangono spesso sul piano simbolico, rappresentando sapere, storia e guida morale.
Giovanni Francesco Barbieri detto Guercino, «San Girolamo che sigilla una lettera», 1618 circa. Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma - Palazzo Barberini, Roma
Pietro Ruffo, con la serie «I Sei Traditori della Libertà» (2009-2010), reinterpreta filosofi come Rousseau, Fichte e Hegel in figure ambigue, suggerendo che la libertà e l’emancipazione del popolo siano storicamente legate a figure guida, e sollevando una riflessione critica sul rapporto tra conoscenza, potere e responsabilità civile. Qui, la scrittura e l’immagine si intrecciano per offrire uno sguardo contemporaneo sul valore della cultura come strumento di libertà e formazione critica. Gli spazi de La Galleria BPER, rinnovati con il progetto grafico dello studio Migliore+Servetto, accolgono i visitatori in un ambiente immersivo, dove segnaletica e elementi visivi accompagnano la fruizione delle opere. La mostra è arricchita da visite guidate, percorsi didattici per scuole e famiglie e dal ciclo ARTalk, conversazioni pubbliche con esperti di comunicazione e scrittura che offrono chiavi di lettura innovative. Il catalogo della mostra, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Vita Indipendente Onlus di Modena, testimonia la volontà della Galleria di coniugare valore artistico e responsabilità sociale.
Al centro de «Il tempo della scrittura» resta un’idea forte: la conoscenza è libertà. Insegnare a leggere e scrivere significa aprire l’accesso al sapere, stimolare emancipazione e riflessione critica. La mostra invita a interrogarsi su quali saperi siamo oggi disposti ad accettare e quali voci restano ancora ai margini della storia. Un percorso che, come la scrittura stessa, non smette di generare connessioni, suggerendo che la trasmissione del sapere è un atto vivo, in continuo divenire, capace di definire il nostro presente e il nostro futuro.
Installation view «Il tempo della scrittura. Immagini della conoscenza dal Rinascimento a oggi», La Galleria BPER, Modena.