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Chiharu Shihota, «Circle of Connections», 2024. Nakanoshima Museum of Art, Osaka

Foto: Sunhi Mang

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Chiharu Shihota, «Circle of Connections», 2024. Nakanoshima Museum of Art, Osaka

Foto: Sunhi Mang

A Bilbao le aggrovigliate installazioni di Chiharu Shiota

L’artista giapponese presenta una completa retrospettiva con opere inedite realizzate per l’Azkuna Zentroa-Alhóndiga

Chiharu Shiota (Osaka, 1972) torna in Spagna, questa volta nei Paesi Baschi, dove il 27 maggio inaugura la mostra «My House is your House» (fino al 28 settembre) nell’Azkuna Zentroa-Alhóndiga, il centro per la cultura contemporanea di Bilbao, senza direzione da dicembre in seguito alle dimissioni di Fernando Pérez. La rassegna, la più ampia e completa mai presentata in Spagna, forma parte di Prototipoak Bilbao, la Biennale internazionale delle Pratiche Artistiche organizzata dal suddetto centro, che ogni due anni propone un incontro con creatori di prospettive e background molto diversi.

Nota per le sue monumentali installazioni realizzate con fili di lana e altri materiali, il cui intreccio evoca l’immersione in un mondo poetico e onirico, Chiharu Shiota crea le sue opere a partire da elementi della vita quotidiana, oggetti trovati, spesso abbandonati e ormai inutilizzati, che fanno riaffiorare memorie individuali e collettive. Sono scarpe, letti e molto spesso sedie, ma anche lettere, fotografie e giocattoli, oggetti catturati nelle aggrovigliate reti di filo, che appaiono come fantasmi di vite precedenti, vestigia tangibili della memoria, sospesi nello spazio e nel tempo (sia fisicamente sia concettualmente) per ricordarci l’importanza del passato. Per questa mostra, come già per le installazioni create poco più di un anno fa per il Museu Tàpies di Barcellona, l’artista giapponese ha scelto il rosso, che alterna con il nero, gli unici due colori che utilizza. In mostra sono riunite opere che spaziano dai suoi esordi fino ad oggi, comprese creazioni mai esposte prima, come l’installazione monumentale che apre il percorso e collega l’atrio alla sala d’esposizione, composta da 13 abiti rossi che rappresentano esseri assenti, incarnando l’esistenza, lo scambio e la conservazione di ricordi effimeri.

 Secondo la storica dell’arte Tereza de Arruda, curatrice della mostra: «Shiota intreccia intricati motivi di fili che fanno riferimento sia alla tessitura tradizionale sia alla calligrafia orientale. I fili creano uno schema complesso e in espansione che non ha inizio né fine e che simboleggia percorsi, storie ed esperienze. Gli oggetti sospesi, come abiti, mobili e finestre, rappresentano presenze assenti, che evocano la fragilità della vita, il potere della memoria e il potenziale narrativo dell’arte».

Shiota, che ha introdotto nel suo lavoro il corpo dal 2005, quando la vita la obbligò ad affrontare un tumore, in quest’occasione ha lavorato sul concetto di casa, estendendo la sfera domestica allo spazio pubblico, in dialogo con l’architettura dell’Alhóndiga, edifici pubblici anticamente utilizzati per il commercio del grano, ora riconvertiti in centri culturali. Il risultato è un’esperienza site specific, dove si possono sperimentare diversi ambienti domestici che, con l’aiuto di oggetti quotidiani, si propongono di ricollegare ogni visitatore con i propri ricordi.

Com’è sua abitudine, l’artista ha coinvolto il suo futuro pubblico, in questo caso i cittadini di Bilbao invitati a partecipare a un’azione collettiva condividendo le loro idee sul concetto di casa. L’azione, che si è conclusa il primo maggio, richiedeva di scrivere una lettera o fare un disegno sulla propria idea di casa. Tutte le lettere e i disegni ricevuti faranno parte di un’installazione monumentale corale. A questo proposito Shiota ha affermato: «La casa non è solo un luogo. È una collezione di oggetti in cui sono accumulati i nostri ricordi e le nostre emozioni. È qui che le nostre storie hanno inizio e continuano a svolgersi. Per questo vi ho chiesto di condividere l’essenza della vostra casa. Voglio sapere di che cosa è fatta, non solo di materiali, ma anche di sentimenti, connessioni, i fili invisibili che vi legano a lei e legano insieme le persone che ci vivono. Credo che la storia di ogni casa sia parte di una storia collettiva più grande, una storia di appartenenza e di cambiamento. Intrecciando queste storie personali nella mia installazione, spero di creare uno spazio che rifletta i diversi modi in cui viviamo la casa in tutto il mondo».

Chiharu Shiota. Foto: Sunhi Mang

Roberta Bosco, 25 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

A Bilbao le aggrovigliate installazioni di Chiharu Shiota | Roberta Bosco

A Bilbao le aggrovigliate installazioni di Chiharu Shiota | Roberta Bosco