
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
A Potsdam il Museum Barberini racconta la genesi della pittura barocca romana
- Francesca Petretto
- 11 luglio 2019
- 00’minuti di lettura


«Narciso», 1597-99, di Caravaggio (particolare). © Foto Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte / Mauro Coen
56 capolavori dalle Gallerie Barberini e Corsini
A Potsdam il Museum Barberini racconta la genesi della pittura barocca romana
- Francesca Petretto
- 11 luglio 2019
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliIl Museum Barberini ospita dal 13 luglio al 6 ottobre la mostra «Percorsi del Barocco. Le Gallerie Nazionali Barberini e Corsini a Roma», progetto nato dalla collaborazione di Inés Richter-Musso, curatrice ospite dell’istituzione di casa, con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, curatori delle Gallerie Nazionali Barberini e Corsini in Roma, e col patrocinio di Luigi Mattiolo, ambasciatore d’Italia in Germania.
I percorsi del Barocco dalla culla romana in direzione Nord e Sud Europa vengono illustrati da 56 capolavori giunti a Potsdam in prestito dalle collezioni dei due palazzi romani: fra questi, il «Narciso» di Caravaggio (1597-99), secondo alcuni in realtà di un suo allievo, Lo Spadarino.
La mostra vuole raccontare precisamente la genesi della pittura barocca romana ispirata da Michelangelo Merisi, soffermandosi sulla sua diffusione nel Vecchio Continente, dall’estremo Sud di Napoli al Nord delle corti d’oltralpe, prima fra tutte quella di Federico II che acquistò per la sua collezione al Neues Palais di Potsdam opere di Artemisia Gentileschi, Guido Reni, Luca Giordano e altri.

«Narciso», 1597-99, di Caravaggio (particolare). © Foto Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte / Mauro Coen