
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Venezia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI MAGGIO 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a VeneziaVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
La mostra è l’occasione per raccontare a un pubblico non parigino la storia dell'urbe e della civiltà romana dal II secolo a.C. fino alla fine dell’Impero (300 d.C. circa)
- Luana De Micco
- 25 giugno 2022
- 00’minuti di lettura


«Relief mithriaque» (II-III secolo d.C) Foto di Daniel Arnaudet/Gérard Blot © Rmn-Grand Palais (Musée du Louvre)
300 capolavori della Roma repubblicana al Louvre-Lens
La mostra è l’occasione per raccontare a un pubblico non parigino la storia dell'urbe e della civiltà romana dal II secolo a.C. fino alla fine dell’Impero (300 d.C. circa)
- Luana De Micco
- 25 giugno 2022
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliPoco meno di 300 opere del Dipartimento delle antichità romane del Louvre hanno lasciato Parigi per la mostra «Roma. La città e l’impero» del Louvre-Lens, fino al 25 luglio. Le sale «romane» del museo parigino sono infatti chiuse per lavori di ristrutturazione. Molte di queste opere sono presentate fuori Parigi per la prima volta. La mostra è l’occasione per raccontare a un pubblico non parigino la storia di Roma e della civiltà romana dall’epoca repubblicana (II secolo a.C.) fino alla fine dell’Impero (300 d.C. circa).
Una vasta introduzione permette di situare geograficamente il mondo romano e la sua evoluzione nel corso dei secoli attraverso una carta interattiva. La prima sezione definisce la nozione di «romanità», sul piano sociale, politico, religioso. Altre sezioni sono dedicate alla figura dell’imperatore, capo carismatico, religioso oltre che militare, e all’impatto delle conquiste romane sulla cultura, dal gusto per l’arte greca all’assimilazione delle religioni di altri popoli. La mostra si interessa anche alla vivacità dei commerci esterni e all’arte di vivere dell’antica Roma, dagli spettacoli ai banchetti.
Da Parigi hanno fatto il viaggio capolavori come il busto di Settimio Severo (III secolo d.C.) e la testa di Augusto (I secolo d.C.), entrambi provenienti dall’antica collezione Campana, un rilievo dell’Ara Pacis (9 a.C. circa), elementi di affreschi di domus di Pompei, come «La musa Urania» (60-79 a.C.), nonché la monumentale statua di Apollo di Lillebonne, una delle più grandi statue di bronzo rinvenute dell’antica Gallia, alta 1,94 m. La mostra è arricchita da un centinaio di opere prestate da musei regionali, vestigia rinvenute nei siti archeologici locali.

«Relief mithriaque» (II-III secolo d.C) Foto di Daniel Arnaudet/Gérard Blot © Rmn-Grand Palais (Musée du Louvre)