Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. Ideato dalla direttrice dell’Accademia di Francia Muriel Mayette-Holtz e curato da Chiara Parisi, inaugura oggi a Roma «Ouvert la Nuit», prima edizione del Festival des Lumières che aprirà i giardini di Villa Medici, dal venerdì alla domenica, dalle 17 alle 22 fino al 28 gennaio,a installazioni luminose realizzate da importanti artisti internazionali.
La direttrice fin dal suo arrivo aveva incaricato il francese Yann Kersalé, artista concettuale che lavora proprio con la luce, dell’illuminazione del palazzo mediceo che, spiega Mayette-Holtz, festosamente oggi si «colora, accende, sublima, rivela i suoi tesori». I celebri giardini della villa si compongono di sedici carré, sorta di labirinto vegetale disegnato e scansionato da siepi, dove i sedici artisti chiamati sviluppano le loro opere.
«L’idea, spiega la curatrice, è di utilizzare il grande spazio scenico che Villa Medici rappresenta nell’immaginario della città, ma anche giocare con l’immaterialità della luce e con lo splendore dell’oscurità. Il titolo Ouvert la Nuit fa riferimento alla raccolta di racconti di Paul Morand, in cui ogni storia è ambientata in una notte e in un luogo diversi; all’imbrunire il visitatore entra sulla scena e interagisce con le opere d’arte che gli si presentano davanti. Un progetto notturno e misterioso, costruito insieme ad artisti di diverse generazioni e realizzato in grande libertà. Per ognuno degli artisti, i giardini si sono rivelati un rifugio per sviluppare o rielaborare creazioni inedite ed eccezionali».
Si partirà dall’entrata monumentale, muniti di torcia, con un percorso sensoriale tra neve artificiale e macchine teatrali realizzato daChristian Boltanski e dal light designer Jean Kalman; Félix González-Torres illuminerà con le sue ghirlande di luci la Loggia di Cleopatra; poi i carré con Rosa Barba, Joan Jonas,Elmgreen & Dragset, Nina Canell e Robin Watkins, Douglas Gordon con il suo «Jesus is not enough» sul tronco di un pino marittimo,Lee Mingwei nell’agrumeto, ancora Christian Boltanski con altre installazioni, François Morellet sulla statua della Dea Roma, Camille Blatrix, Hassan Khan, Otobong Nkanga, Trisha Donnelly, Jimmie Durham.
E Maurizio Cattelan, con la sua sciarpa da tifoso «Made in Catteland» da comprare e indossare contro il freddo, entrando. Insomma nomi importanti per un bel progetto che, assicura la direttrice, «ritroveremo ogni anno e permetterà di scoprire ogni volta un nuovo volto dei giardini di Villa Medici».
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