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Una colorita carrellata di pittori, studiosi, mercanti e falsari

Marco Carminati raccoglie i suoi articoli usciti sulla Domenica del «Sole 24 Ore

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Giotto? Un usuraio: prestava denaro e telai a interessi da strozzino e rovinò molti poveretti. Tiziano? Ricco e assetato di denaro ma bidonato da Filippo II di Spagna, che non pagò molti dipinti da lui «mandati a sua Maestà in diversi tempi da anni vinticinque». Lorenzo Lotto invece, a dispetto del suo talento, restò sempre squattrinato e randagio fra città minori, e misero morì, oblato nella Santa Casa di Loreto. Che Picasso fosse anaffettivo si sapeva (due compagne finirono suicide), ma che lo fosse tanto da portare al suicidio, dopo l’ennesima umiliazione, anche il nipote Pablito, era meno noto.

Sono queste le prime figure in cui ci s’imbatte nell’ultimo libro di Marco Carminati, che raccoglie, aggiornandoli, una quarantina di suoi articoli usciti in quasi trent’anni sulla Domenica del «Sole 24 Ore», della quale oggi è il responsabile. Brioso e appassionante, il libro è però tutt’altro che superficiale, fondato com’è su documenti inoppugnabili, ben noti all’autoreche è un serissimo storico dell’arte, allievo di Miklós Boskovits (uno dei ritratti nel libro), anche dotato di un’invidiabile levità nel raccontare.

Dopo gli artisti entrano in scena celebri studiosi come Bernard Berenson, gran cultore del mondo femminile (meglio se dotato di un ricco patrimonio) o il ruvido, tonante, Federico Zeri, che chiudeva l’intervista rilasciata aCarminati in occasione della pubblicazione di Giorno per giorno nella pittura (Allemandi, 1998, cinque volumi), recitando uno dei suoi sonetti barocchi: esilaranti fake in cui accennava attribuzioni false e depistanti di dipinti incerti. Dopo tocca a famosi mercanti, dal torinese Pietro Accorsi, nato in una portineria e diventato l’antiquario del principe Umberto di Savoia, degli Agnelli e di Henry Ford II, a Ernst Beyeler, fondatore dell’omonimo museo di Basilea; da Casimiro Porro, cofondatore di Finarte, al mitico Joseph Duveen, ai Wildenstein.

E poi i grandi collezionisti, tali per lignaggio come i Borromeo, i Colonna, i Frescobaldi, i duchi di Devonshire, o di più recente fortuna, come gli armatori Costa di Genova o il riservatissimo torinese Francesco Federico Cerruti, la cui superba raccolta, conservata nella villotta in cui la esibiva, fa oggi capo al Museo di Rivoli. Per chiudere in bellezza con le vicende, gustose, di sei celebri falsari.

La Galleria dei ritratti. Storie di artisti, studiosi, mercanti, collezionisti e falsari, di Marco Carminati, 272 pp., Il Sole 24 Ore, Milano 2020, € 14,90

Ada Masoero, 21 marzo 2021 | © Riproduzione riservata

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