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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliUn nuovo museo si è aggiunto, da ieri, al patrimonio bolognese. Si tratta del Museo Tolomeo tattile e per non vedenti voluto dall'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza e affidato alla cura artistica di Fabio Fornasari con Lucilla Boschi.
Il nuovo ente racconta la città attraverso gli oggetti e le tecnologie multimediali grazie al video «Cose che passano» (disponibile su http://www.cavazza.it/?q=it/node/959) che racconta come è cambiata la scrivania del non vedente nel corso dell'ultimo secolo. Il Tolomeo è composto da una sola sala museale, in sostanza un'unica installazione arricchita da oggetti, tavoli, sedie, lampade, macchine da scrivere, legati alla storia dell'Istituto Cavazza e alla vita della città delle Due Torri. L'ambiente permette di effettuare una esperienza intermediale, interattiva e ambientale, comprendendo che cosa significa essere privati di un senso fondamentale come la vista. L'installazione è dotata anche di un commento sonoro, non solo un audio utile agli oggetti esposti, quanto una «guida» utile ad accompagnare l'elemento visivo. In questo modo si crea un doppio canale esperienziale, visivo e non visivo.

L'allestimento del Museo Tolomeo
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