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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliDopo quattro anni di lavori, il Musée des Beaux-Arts riapre interamente al pubblico il prossimo 19 dicembre. Il restauro, per un budget di 861mila euro circa, ha interessato essenzialmente l’ala nord del museo dove sono presentate le opere dell’Ottocento e del Novecento, tra le quali il «pezzo forte» del museo: «La Grecia morente sulle rovine di Missolungi» (1826), uno dei capolavori di Eugène Delacroix. Lo spazio di 1.200 metri quadrati è stato completamente rinnovato: migliorato il sistema d’illuminazione, creati spazi di riposo per i visitatori, vetrine e una nuova segnaletica. Con i suoi 2.500 dipinti datati dal XV al XX secolo, 500 sculture e 5mila documenti e disegni, il museo di Bordeaux possiede una delle più ricche collezioni regionali in Francia. Per il XIX secolo, oltre al celebre Delacroix, il museo espone anche opere di Jean-Baptiste Corot e Charles-François Daubigny, esponenti della scuola di Barbizon, della pittrice Rosa Bonheur, originaria di Bordeaux, o ancora «Rolla» (1878) di Henri Gervex. Per il XX secolo, sono allestite opere di Odilon Redon, Albert Marquet, tra i fondatori dei Fauves, André Lhote, vicino al Cubismo, e di Jean Dupas per l’Art Déco. Tutti sono originari di Bordeaux. Al loro fianco sono presentati dipinti di Matisse, Picasso, Braque e Valloton. Una galleria di sculture propone opere di Auguste Rodin, Jean-Baptiste Carpeaux, Ossip Zadkine e François Morellet. Anche le sale dell’ala sud, che accoglie le collezioni dal XV al XVIII secolo, sono state rinnovate. Il nuovo allestimento è stato pensato per dare maggiore risalto a opere di Tiziano, Veronese, Rubens, Van Dyck e Murillo.
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