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Tre millenni di storia e natura incontaminata

Mariella Rossi

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Il connubio tra natura e antichità caratterizza Siracusa, patrimonio Unesco con eccezionali testimonianze architettoniche di epoca romana, greca e barocca. Tra i suoi numerosi monumenti vi sono i resti di templi greci, le catacombe paleocristiane seconde per grandezza solo a quelle di Roma, numerosi palazzi e chiese edificati dai Bizantini ai Borboni, dagli Arabi ai Normanni e durante il governo di Federico II.

È un sito Unesco unico nel suo genere perché racconta tre millenni di storia comprendendo, oltre alla città di Siracusa, anche le Necropoli rupestri di Pantalica (nell’area di Sortino) risalenti alla tarda Età del Bronzo, con circa 5mila tombe scavate nella pareti rocciose a strapiombo sulla valle del fiume Anapo.

È un luogo unico anche per la sua remota collocazione, immerso nella natura incontaminata, accessibile solo percorrendo i sentieri che attraversano la riserva della Valle dell’Anapo. Sull’altipiano di Pantalica si conserva inoltre una traccia dell’antico insediamento abitativo, sono le fondamenta di un edificio, detto anaktoron, costruito con tecnica megalitica simile a quella dei palazzi micenei. Numerosi reperti ritrovati a Pantalica sono esposti nel Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa, che recentemente ha registrato due record.

Nel 2015 si è classificato al primo posto tra i musei archeologici siciliani per numero di visitatori (58.468) ed è stato inoltre la prima struttura museale siciliana a consentire la visita virtuale con Google Street View. Da quest’anno il Museo si è arricchito del percorso esterno «Museo en plein air» nel parco storico di Villa Landolina, dove si trova l’edificio progettato negli anni Ottanta dall’architetto Franco Minissi. Un altro progetto, nato grazie a una collaborazione tra il Museo, Legambiente e l’Assessorato alla Cultura di Siracusa, è quello intitolato «Le vie della Cultura», che comprende percorsi pedonali d’interesse turistico-culturale tra il Museo e il vicino Parco Archeologico della Neapolis.

Mariella Rossi, 13 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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