Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Carlotta Venegoni
Leggi i suoi articoliStoria e invenzione si intrecciano nell’ultimo romanzo di Barbara A. Shapiro, nel quale due protagoniste abitano in momenti temporali differenti: Danielle, che narra nel 2015, perizia opere d’arte per la casa d’aste Christie’s, Alizée Benoit, pittrice, vive invece la New York degli anni Quaranta.
La passione per l’arte di Danielle deriva dai racconti del nonno su una prozia pittrice, Alizée Benoit, amica dei grandi rappresentanti dell’Espressionismo astratto (Pollock, Rothko, De Kooning, Krasner) e scomparsa in circostanze misteriose nel 1940, così come le sue tele. Quando Danielle si trova a periziare tre dipinti nascosti sul retro di quadri di Mark Rothko, nasce in lei la speranza di aver ritrovato opere della prozia. È così incoraggiata a compiere studi e ricerche su colei che si rivela nel corso del romanzo figura importante e di influenza profonda per l’operato del grande movimento artistico americano.
Nel libro, Alizée fa parte del Wpa (Works Progress Administration), organizzazione governativa che si occupò di fornire commissioni pubbliche per gli artisti emergenti. Coraggiosa e tenace, si batte per il nascente Espressionismo astratto, di difficile comprensione e quindi poco rispettato e ammirato.
Le sue idee, i suoi lavori e le sue battaglie divengono presto quelle dell’intero gruppo di amici e colleghi, dove la solitudine, l’instabilità psicologica e la follia creativa sembrano potersi giustificare a causa del difficile momento politico che segnò l’America e prima ancora l’Europa. La pittrice infatti è impegnata nel tentativo di sensibilizzare attraverso l’arte i politici americani perché accolgano i profughi in fuga dall’Europa e dall’orrore del Nazismo. Tra questi vi è anche la sua famiglia. I vani tentativi di soccorso per i suoi cari la faranno cadere in uno stato di frustrazione e senso di colpa che segneranno la sua carriera artistica e la sua misteriosa scomparsa.
Un testo che affronta un difficile pezzo di storia, vissuto da artisti rivoluzionari dei quali la Shapiro riesce a far emergere l’anima artistica e la loro intima prospettiva. Una storia avvincente, capace di comunicare quanto è intrinseco nell’arte astratta, «un’interpretazione di ciò che accade dentro di noi», «L’esperienza più autentica della vita».
L’Artista
di Barbara A. Shapiro
traduzione di Maddalena Togliani
365 pp.
Neri Pozza, Vicenza 2016
€ 18,00
Altri articoli dell'autore
Lavinia Fontana e Properzia de’ Rossi rivivono in due monografie dedicate all’infanzia
Yuri Primarosa riporta gli atti di una giornata di studi del 2021, con alcuni contributi che delineano il profilo umano e professionale dell’artista romana
Sono stati riconosciuti dipinti attribuiti a Tiziano, Tintoretto, Spinello Aretino, Giovanni Fei, alla bottega di Vittore Carpaccio e Paolo Veneziano, sottratte alla collezione fiorentina Contini Bonacossi. Nuove ricerche ne hanno identificate altre di Francesco Guardi, Michele Marieschi, Giuseppe Gambarini, Canaletto, Alessandro Turchi detto l’Orbetto
Un libro per chi non ha il cervello pigro, che riflette sulla permanenza del segno umano