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Una fotografia della collezione di G. Marco Vittorio

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Una fotografia della collezione di G. Marco Vittorio

Sogno di viaggiatore

Stefano Luppi

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Pordenone. Il collezionista G. Marco Vittorio da oltre vent'anni raccoglie fotografie originali così come facevano i viaggiatori del XIX secolo durante i loro viaggi soprattutto in Giappone, ma anche in Cina, Corea, Africa, Arabia. La mostra «Yume-Sogno», prevista da oggi 31 ottobre al 31 gennaio alla Galleria d'arte moderna e contemporanea Armando Pizzinato racconta l'importanza di questa raccolta attraverso un percorso composto da 90 fotografie giapponesi originali del XIX secolo, stampe all'albumina colorate a mano.

L'esposizione, curata da Magda Di Siena, si articola in diverse sezioni dedicate al sogno della figura femminile, alla centralità della figura maschile (ci sono immagini dell'imperatore Meiji, di monaci e samurai), al tema dell'architettura di rilievo di templi e monumenti, ma anche semplici abitazioni, e del paesaggio. Nella seconda metà del XIX secolo, con il fiorire e l'intensificarsi dei rapporti commerciali con l'Occidente, il Giappone e la sua cultura divennero oggetto di particolare interesse e curiosità e la fotografia divenne naturalmente uno dei principali mezzi di diffusione di quella antica e lontana civiltà.

Larga diffusione ebbero proprio in questa occasione storica le fotografie colorate a mano, tecnica importata a Yokohama nel 1863 dal fotografo veneziano di Corfù Felice Beato che trovò il modo di impiegare numerosi artisti giapponesi, in precedenza dediti alla pittura, alle stampe xilografiche policrome e alla coloritura dei tessuti. In questa maniera i verdi, i gialli, i rossi, i rosa e i blu andarono ad accendere i decori di kimoni e armature, il trucco delle geishe, le lanterne lungo le strade, montagne, fiori, templi e santuari.

Una fotografia della collezione di G. Marco Vittorio

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Stefano Luppi, 31 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

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Sogno di viaggiatore | Stefano Luppi

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