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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliMarica Mercalli, soprintendente in Umbria, descrive quanto è accaduto: «Avevo visionato la basilica di San Benedetto a Norcia anche ieri. Ero lì dentro. Aveva lesioni e problemi alla cupola dopo il sisma del 26 ottobre. Ora è crollata in parte la facciata davanti mentre è crollata quelle posteriore. Come è venuta giù la facciata della chiesa di Santa Maria Argentea. Con i terremoti le lesioni si distribuiscono in modo diverso».
La soprintendente dice che l'ultima settimana ha inferto colpi pesantissimi, oltre che alla popolazione, anche ai monumenti mentre proprio mentre i tecnici vedevano i frutti di un lavoro iniziato subito dopo il sisma di agosto. «Siamo in ginocchio. La scossa di stamattina è stata più lunga delle altre. Ha vanificato quanto stavamo mettendo in sicurezza. A Norcia i vigili del fuoco hanno appena smontato e messo in salvo per noi i due pinnacoli e la croce sul tetto della basilica di San Benedetto». Porta Romana, aggiunge, pare aver tenuto bene: «L'avevamo "imbracata". Ma è una magra consolazione».
Non mancano di avere eco le polemiche di questi giorni. Il sindaco di Matelica e storico dell'arte Alessandro Delpriori in una lettera su «la Repubblica» sabato ha scritto: «Dopo le prime scosse di Amatrice e Arquata ci siamo subito accorti che la situazione per il patrimonio storico artistico era molto difficile, nella zona tra Fabriano e Ascoli Piceno erano centinaia le chiese inagibili, migliaia le opere d'arte in pericolo. Di fronte a tutto questo le soprintendenze erano in stallo totale, non per cattiva volontà dei funzionari sul territorio che invece sono sensibili e molto attivi, ma nella sostanza non si è fatto nulla».
Lo storico dell'arte Tomaso Montanari ha attaccato duramente il ministro Dario Franceschini, colpevole, di aver smantellato le soprintendenze e chiedendo «che cosa sarebbe successo se l'abbazia di Sant'Eutizio o la chiesa di San Salvatore a Campi (e moltissimi altri monumenti) fossero stati puntellati e messi in sicurezza dopo il sisma di agosto». E, sempre su «la Repubblica», il custode del monastero di Sant'Eutizio ha dichiarato che negli anni si sono spesi oltre tre miliardi di lire in lavori per rendere l'edificio più adatto ad accogliere turisti buttando via una gran quantità di soldi nella ristrutturazione invece che in veri consolidamenti.
«Trovo le polemiche ingiuste, da due mesi non chiudiamo occhio, noi e le forze di sicurezza e i vigili del fuoco che sono eccezionali, anche umanamente», commenta Marica Mercalli. E sugli aspetti tecnici degli interventi ricorda, a titolo di esempio: «A Sant'Eutizio il crollo non è avvenuto per la mancata messa in sicurezza come qualcuno ha detto. Ricordo che non si consolida un edificio, anche antico, in cinque minuti. E quando lo si fa bisogna garantire la sicurezza di chi interviene».
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