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Ricchezza del Neolitico

Luana De Micco

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La mostra «Segni di ricchezza. Disuguaglianze nel Neolitico» al Musée de la Préhistoire di Les Eyzes-de-Tayac

Un’ascia di giada levigata di tipo Durrington rinvenuta a Verdun, prestata dal Musée d’Aquitaine di Bordeaux. Il «tesoro» trovato durante gli scavi della tomba di Pauihac (nel Gers) con le due zanne di cinghiale che presentano dei fori alle estremità e sei lame in selce provenzale, anch’esso in arrivo dal museo di Bordeaux. Una collana di perle di «Callais» del Musée départemental d’Arles antiques, ad Arles. Una coppia di ornamenti d’oro rinvenuti negli scavi del Tumulus des Sables, a Saint-Laurent-Médoc (in Gironda, nella foto), che appartengono alla collezione del museo di Les Eyzies.

Sono alcuni oggetti esposti nell’ambito della mostra «Segni di ricchezza. Disuguaglianze nel Neolitico» al Musée de la Préhistoire fino al 15 novembre. Il periodo preso in esame è il Neolitico in senso lato, dunque un periodo molto ampio, che va da 5500 a 2000 anni prima di Cristo. Un momento cruciale della storia dell’uomo, che si avvia verso la fine della preistoria, con la comparsa dell’agricoltura e dell’allevamento, la costruzione di tombe monumentali ed edifici in pietra o terra. In cui nascono anche le prime società gerarchiche ed emergono dunque le prime differenze sociali. 

Luana De Micco, 12 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Ricchezza del Neolitico | Luana De Micco

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