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Uno dei frammenti d'affresco ritrovati dai Carabinieri Tpc pertinenti a una tomba sannitico-campana del IV-III secolo a.C.

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Uno dei frammenti d'affresco ritrovati dai Carabinieri Tpc pertinenti a una tomba sannitico-campana del IV-III secolo a.C.

Recuperati dai Carabinieri affreschi di una tomba di Paestum scavata clandestinamente

Federico Castelli Gattinara

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Roma. C’erano il ministro Franceschini e il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette a inaugurare stamattina la mostra «L’Arma custode della memoria» al Museo Storico dell’Arma, che presenta cinque reperti inediti frutto di scavi clandestini a Paestum recentemente recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Si tratta di un ciclo di importanti frammenti di affreschi figurati di una tomba sannitico campana del IV-III secolo a.C., con un eroe lucano armato di scudo circolare e giavellotti, un cagnolino e un mulo tenuto per le briglie carico del bottino di guerra, delle figure femminili, probabilmente le donne della casa al rientro del giovane vittorioso.
Gabriel Zuchtriegel, 34enne neodirettore tedesco dell’area archeologica di Paestum, è certo che le lastre provengano da una delle centinaia di tombe dell’area e la data attorno al 300 a.C.

Con la mostra si celebra anche il ritorno al Museo Storico della prima «bandiera di guerra» dell’Arma, appena restaurata dall’Iscr.

Uno dei frammenti d'affresco ritrovati dai Carabinieri Tpc pertinenti a una tomba sannitico-campana del IV-III secolo a.C.

Federico Castelli Gattinara, 26 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Recuperati dai Carabinieri affreschi di una tomba di Paestum scavata clandestinamente | Federico Castelli Gattinara

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