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Antonio Aimi
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«La nostra svolta verso l’Asia continua, ha dichiarato Pierre Moos, direttore dei Parcours des Mondes, ed è logico che sia così, perché non potremmo chiamarci Parcours des Mondes ignorando questo continente». Coerentemente con questa impostazione, quindi, l’edizione 2016 dei Parcours, la fiera-non fiera di arte «altra» più importante al mondo, riafferma la presenza delle culture statuali asiatiche. Parallelamente si rafforza anche il carattere cosmopolita della manifestazione. Infatti tra gli 80 espositori che saranno presenti nel tradizionale fazzoletto della Rive gauche, la presenza dei galleristi francesi è scesa ulteriormente. Quest’anno sono 35; nel 2015 erano 41.
Salgono ancora i galleristi che vengono da Stati in cui il mercato dell’arte extraeuropea è molto forte: i belgi (16 contro 15), gli statunitensi (13 contro 12) e gli inglesi (8 contro 7). Con l’assenza di Leonardo Vigorelli di Dalton-Somarè, la presenza italiana si limita alla sola galleria Dandrieu-Giovagnoni African Art. Quest’anno la loro tradizionale mostra tematica presenta 28 statue e maschere africane, che si caratterizzano per una gamma ricca di espressioni (non a caso la mostra s’intitola «Regards d’Afrique») e di pedigree.
Su tutti emerge la maschera Dan Go Gé proveniente dalla collezione Max Rouayroux. «Considerando la situazione generale, sicuramente non favorevole al mercato, ci ha detto Chantal Dandrieu, abbiamo optato per una politica di prezzi contenuti e offriamo le nostre opere tra i 10mila e gli 80mila euro».
Allargando lo sguardo alle altre 26 mostre tematiche (non tutti i galleristi dei Parcours organizzano iniziative del genere), ne segnaliamo alcune che promettono di essere particolarmente interessanti: «Messagers de pierre» (Dodier), con un’antologica della scultura in pietra dell’antica America; «Tsogho» (Dulon), dedicata a quest’etnia del Gabon; «Hair» (Ferrandin), che presenta il ricco universo degli ornamenti per i capelli; e «Rouge» (Larroque), che offre un taglio trasversale sul valore simbolico di questo colore. Molto ricco il calendario degli appuntamenti collaterali, che prevedono visite guidate ai musei Cernuschi e Dapper e una mostra sui quindici anni dei Parcours.
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