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Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliDopo oltre trent’anni di attività, lo Studio d’Arte Raffaelli non perde la voglia di mettersi in gioco, come dimostra la prima personale italiana della giovane Katarina Janeckova, classe 1988. Fino al 30 settembre l’artista slovacca naturalizzata americana presenta in galleria una ventina di tele e una quindicina di pastelli su carta.
Sono tutte opere recenti che rispondono in maniera ironica al titolo della mostra, «Come far innamorare un orso», ritraendo l’artista in pose ammiccanti. Sono scene dominate dal colore rosa e da romantici vasi di fiori tra i quali fa capolino uno scuro orsetto di peluche che sbircia da lontano, simbolo della figura maschile e dell’inclinazione al voyeurismo tipica della nostra società. Il modo di ritrarlo come un’ombra appena accennata, cupa e in disparte, ammicca al modo allegorico di rappresentare nei dipinti dell’epoca vittoriana l’oppressione della società sulle scelte individuali. Il punto di vista dell’orsetto coincide con quello dello spettatore, ma essendo all’interno del quadro aggiunge ulteriori dimensioni al rapporto tra ciò che viene rappresentato e chi guarda, come suggeriscono, inoltre, luminose finestre aperte sul paesaggio.
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