Giusi Diana
Leggi i suoi articoliDoveva essere completato nel 2015, ma i lavori di restauro e allestimento museale del Villino Favaloro, opera di Giovan Battista Filippo Basile (1889-91), sono partiti solo il 30 maggio. L’edificio dalla elegante torretta Liberty del 1914 (realizzata da Ernesto Basile, figlio di Giovan Battista Filippo) e apparati decorativi di Carmelo Giarrizzo e Salvatore Gregorietti, sarà la sede del primo Museo regionale della Fotografia, grazie a 1,7 milioni di euro del Pon Cultura e Sviluppo Fesr 2014-20 . I tempi previsti per la consegna sono di 18 mesi, pertanto l'apertura del museo sarà alla fine del 2020.
Il progetto museologico e museografico è affidato al Centro Regionale per l’Inventario e la Catalogazione diretto da Caterina Greco, che qui esporrà le sue collezioni fotografiche. Firmato da Eliana Mauro, il progetto prevede un percorso espositivo che dal piano terra si sviluppa fino al primo piano, con il Giardino d’Inverno che accoglierà la ricostruzione di un atelier fotografico.
Il criterio espositivo è quello cronologico; al piano terra si parte con la protofotografia (1839-65), la produzione dei fotografi eredi del Grand Tour tra fine Otto e inizio Novecento e con quelli legati alla corrente del Naturalismo-Pittorialismo all’inizio del nuovo secolo; al primo piano si va dalla fotografia del Novecento fino a quella contemporanea.
Diversi i fondi storici acquistati negli anni dalla Regione con fotografie di Fratelli Alinari, Brogi, Crupi, Incorpora, Interguglielmi, Cappellani che qui, insieme a mostre temporanee anche di fotografia contemporanea, troveranno finalmente casa.
Altri articoli dell'autore
Nell’ottocentesca Dimora delle Balze si svolge la seconda edizione della rassegna internazionale di videoarte a tema ambientale
A loro è affidata la direzione di Parchi e Musei. Eppure archeologi e storici dell’arte ci sarebbero, quelli dell’ultimo concorso, nel 2000
In Sicilia l’imprenditore e collezionista messinese apre nuove camere d’artista non lontano dall’albergo-museo di Castel di Tusa, chiuso un anno fa, e annuncia per il 2025 la Triennale della contemporaneità
Una delle sedi del Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo ospita una mostra che fa il punto sulla fascinazione che lega da tempo l’artista al denso e stratificato immaginario dell’isola e del suo capoluogo