Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliA pochi passi dall’ingresso alla Biennale dell’Antiquariato, è aperta dal 25 settembre al 21 novembre una mostra dedicata a Carlo Zauli, scultore ceramista faentino (1926-2002), allestita nella sede di «Flair», al piano terra di palazzo Gianfigliazzi Bonaparte.
Alessandra Tabacchi e Franco Mariotti danno il via con questa iniziativa a un ciclo di appuntamenti dedicati ai maestri di fama internazionale, come appunto Zauli, nel campo della decorazione, del design, ma anche della pittura e della scultura, le cui opere dialoghino con lo spirito e il gusto del loro laboratorio, fondato nel 1998, che propone oggetti e arredamento di lusso creati in collaborazione con artisti e artigiani.
La selezione delle sculture di Zauli, provenienti dalla fondazione faentina, unisce alcune opere storiche come «Ovale» (1975), «Sensualità bianca» (1973), «Arata» (1976), «Primario2» (1982), «Zolla» (1982) e varie steli, realizzate dal 1979 al 1985. Insieme ad altre realizzazioni più recenti, le opere esposte permettono di cogliere l’interesse di Zauli per il linguaggio dell’Informale e l’evolversi del suo stile a partire dagli anni Sessanta, anche attraverso strappi e violenze della materia, da strutture più rigide verso espressioni modulate e sensibili vicine alla natura, mantenendo però una costante dialettica tra geometria e forme organiche.
Altri articoli dell'autore
Il Museo di San Marco è il punto di partenza di una mostra che «è anche un’occasione per rinnovare la visione ottocentesca dell’Angelico solo pittore devozionale, legata a un certo filone della letteratura e della pittura tedesca e francese»
La Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze ha riunito circa 150 opere provenienti da oltre 60 tra musei e collezioni private riuscendo a «ricomporre pale smembrate dall’epoca napoleonica grazie a prestiti eccezionali»
Mentre a fine settembre inaugura la grande mostra su Beato Angelico, il direttore generale del museo fiorentino anticipa in esclusiva a «Il Giornale dell’Arte» l’esposizione che la prossima primavera sarà dedicata al rapporto dell’artista americano con la città
Resta l’amarezza di notare che Firenze, a differenza di altre città europee, pur avendo vantato nel Rinascimento un primato nell’architettura, non abbia oggi una visione complessiva della contemporaneità