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Graziella Melania Geraci
Leggi i suoi articoliErcolano (Napoli). A un mese dall’insediamento di Francesco Sirano alla direzione del parco archeologico di Ercolano ecco apparire le prime novità. Per festeggiare i novant’anni dall’inizio della campagna di scavo dell’archeologo Amedeo Maiuri, che trasformò la città antica in un museo all’aperto, partono una serie di piccole iniziative che si prolungheranno fino ad aprile 2018 e che serviranno a costruire la nuova proposta culturale del parco.
«Maiuri pop-up» è il nome delle mostre «a tempo» dedicate al riallestimento di alcune zone dell’area archeologica, che appaiono come piccole finestre aperte sul mondo antico simili a quelle che spuntano sullo schermo durante la navigazione internet.
La prima tappa è la riproposizione dell’allestimento di Maiuri della bottega del Plumbarius, a pochi passi dal foro. Sul bancone del fabbro è ritornata, dall’oblio dei depositi, una splendida statuina del dio Bacco con pantera, con decorazioni in rame e argento, insieme a un candelabro a quattro bracci; Maiuri ipotizzò che fossero oggetti in riparazione e li lasciò a dimostrazione dell’attività della bottega. Insieme a questi reperti appaiono, oggi come ieri, alcuni crogiuoli per la fusione del ferro, una caldaia in bronzo, pesi in pietra e frammenti di piombo e metallo da riciclo.
Le iniziative del nuovo corso del parco archeologico sono volte soprattutto alla partecipazione del pubblico. «Il sito, asserisce Sirano, si presenta come ciò che resta degli anni Trenta ma i tempi e le nuove esigenze di fruizione ci hanno portato ad un cambiamento. Maiuri era un rivoluzionario, la sua sfida fu avveniristica, le case venivano scavate, resturate e contestualmente presentate al pubblico così da soddisfare l’esigenza della divulgazione. Seguendo questi passi si è progettato un nuovo approccio che prevede la possibilità al visitatore di scegliere mini itinerari tematici che offrono letture trasversali dello stesso sito e che favoriscono il ritorno».
L’intervento è stato finanziato dalla fondazione Packard che ormai contribuisce da quasi quindici anni alla gestione del sito di Ercolano grazie all’Herculaneum Conservation Project (Hcp). «Le iniziative nascono da scelte mirate a ottenere un beneficio gestionale, non sono un semplice esercizio di visibilità senza scopo, conferma Jane Thompson, project manager dell’Hcp. Se i visitatori si fermano più tempo alla bottega del Plumbarius che davanti al mosaico di Nettuno e Anfitrite è un risultato che contribuisce alla conservazione del sito».
Prossimo appuntamento Pop-up sarà la riproduzione evocativa dello studio di Amedeo Maiuri e in seguito altri interventi allestitivi, tessere di un mosaico che sarà la nuova offerta culturale del parco archeologico di Ercolano.

Una veduta degli scavi di Ercolano

Francesco Sirano e Jane Thompson

La Bottega del Plumbarius, riallestita con oggetti provenienti dai depositi

Statua di Bacco con Pantera
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