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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliIl Ministero della Cultura, sollecitato dalla Regione Marche e dal Comune di Potenza Picena, ha acquistato per 2,3 milioni di euro Villa Buonaccorsi, nel Maceratese, esercitando il diritto di prelazione. In cima a un colle che guarda verso il mare, è un edificio barocco che l’architetto Pietro Bernasconi, collaboratore del Vanvitelli, ampliò tra il 1745 e il 1750, allargando per volontà del conte Raimondo Bonaccorsi il fabbricato cinquecentesco.
Circondata da mura, la villa copre circa cinque ettari e risalta per il notevolissimo giardino all’italiana a cinque terrazzamenti degradanti con statue, fontane, nicchie, grotte e una serra: forse disegnato tra il secondo ’600 e gli inizi del ’700, fu ampliato nell’800.
Francesco Cingolani, imprenditore e architetto di casa a Parigi, è cresciuto nei pressi di Villa Buonaccorsi, «luogo del cuore» del Fai nel 2020, e presiede l’associazione Villae che si è battuta affinché il complesso diventasse pubblico: «La villa è sempre stata privata: prima dei conti Bonaccorsi, poi di proprietari vari, per anni era rimasta chiusa al pubblico, senza attività. Quand’ero piccolo aveva un ristorante e un piano bar di lusso, poi la acquistò un gruppo di promotori che iniziò delle ristrutturazioni per villette destinate a un pubblico europeo ma fallì. Nel 2019 andò all’asta e fondammo Villae: abbiamo tenuta alta l’attenzione e stilato un “Manifesto” su un bene che non doveva diventare di un’altra agenzia immobiliare pronta a speculare».
Il futuro a oggi non è deciso. «La Regione studia quali sono gli edifici più problematici e i restauri. Si apre una fase molto lunga. Proponiamo che la villa venga riaperta da adesso a visite, incontri, passeggiate, laboratori».
È sul tavolo l’ipotesi di una fondazione con Ministero, Regione e Comune più, nel caso, altri membri. «Noi, fa sapere Cingolani, rispondiamo a un bando europeo perché la villa diventi un sito del “movimento per un nuovo Bauhaus europeo” lanciato dalla Commissione Ue per luoghi dove pensare il domani a livello imprenditoriale, culturale e sociale».

Veduta aerea di Villa Buonaccorsi. Foto © Fai – Fondo Ambiente Italiano
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