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La voglia irresistibile di scrivere sui muri

Stefano Luppi

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L'evoluzione del writing alla Galleria Civica

Il mondo dei writers ha una lunga tradizione a Modena, a partire da episodi anticipatori quali, nel 1967, la manifestazione «Parole sui muri» a Fiumalbo, alla quale parteciparono artisti oggi molto noti come Franco Vaccari, Giuliano Della Casa, Claudio Parmiggiani e Franco Guerzoni. Ma è negli anni Ottanta che la Street art segna un punto decisivo nella città della Ghirlandina: nel 1981, e l’anno seguente alla Galleria Civica d’arte contemporanea, è il gallerista Emilio Mazzoli a realizzare la prima rassegna europea dedicata a Jean-Michel Basquiat, noto come street artist con lo pseudonimo di «Samo».La Galleria Civica oggi ritorna sull’argomento con la rassegna «1984. Evoluzione e rigenerazione del writing», fino al 18 settembre alla Palazzina Vigarani.

Pur non esponendo gli «antichi» mostri sacri della storia della Street art, la rassegna fa il punto sul movimento attraverso la riflessione sui lavori di 18 autori italiani e stranieri, tra cui Francesco Barbieri, Matteo Ceretto Castignano/CT, BB’S (acronimo dei Bologna Bombers), il prolifico Fra32, i parigini Cony, Horfee e Saieo del collettivo PAL, acronimo di «Peace And Love», i finlandesi Egs e Sauli Sirviö, il francese Olivier Kosta-Théfaine, i tedeschi Moses & Taps, il collettivo Zelle Asphaltkultur. Il curatore Pietro Rivasi ha allestito un percorso suddiviso in due ampie sezioni coordinate dalla installazione «Jardin» di Olivier Kosta-Théfaine: nella prima si dà conto dell’aspetto documentario e visivo della Street art, mentre la seconda analizza i singoli artisti con maggior attenzione esponendo anche alcuni inediti di post graffitismo.

Stefano Luppi, 11 luglio 2016 | © Riproduzione riservata

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