Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliÈ probabilmente la «regina» della Galleria Nazionale e come tale merita un abito adeguato. Per questo il direttore del Complesso della Pilotta di cui il museo è parte, Simone Verde, ha predisposto un nuovo allestimento dell’area che ospita la piccola tavola de «La Scapiliata» di Leonardo da Vinci, già l’anno scorso al centro della mostra dossier «La fortuna della Scapiliata di Leonardo da Vinci», curata dal medesimo Verde.
Il nuovo allestimento, collocato lungo il percorso museale dell’ala ovest della Galleria, in via di completo restyling, vede oggi la tavola leonardesca posizionata su un’ampia superficie metallica grigia posta su una parete in marmorino anch’esso grigio, in contrasto cromatico con l’oro e il bruno che connotano il dipinto e la cornice. Quest’ultima è stata posizionata lo scorso anno ed è coeva alla tavola (acquisto finanziato da Garden Club di Parma); l’opera è stata dotata inoltre di un climabox appositamente progettato per una protezione ottimale.
Non tutti gli studiosi concordano sull’autografia leonardesca: l’ipotesi oggi più accreditata propone la tavoletta come appartenuta a Isabella d’Este o forse a Margherita Paleologa, a Mantova. Avrebbe poi fatto parte della vendita della collezione Gonzaga a Carlo I Stuart (1626-27) per poi passare a Ferdinando II, Gaetano Callani e forse Agostino e Giuseppe Gerli. È nella Galleria Nazionale dal 1839.

«La Scapiliata» di Leonardo nel nuovo allestimento della Pilotta a Parma. Foto di Giovanni Hänninen
Altri articoli dell'autore
Il Man di Nuoro illustra come il potere simbolico e mitico delle figure arcaiche, custodite entro i confini dell’insularità, si sia rigenerato, dopo secoli, in maestri moderni come Arp, Miró e Giacometti
La facciata era nascosta da un cantiere fermo da 10 anni. Ora si sta procedendo al suo recupero, al consolidamento del convento e al restauro delle opere mobili interne
Rientra nel progetto «Into the Light» la mostra che la Reggia di Venaria dedica all’artista inglese, che dà vita alle sue installazioni a partire dal rapporto tra la luce e i luoghi che le ospitano
Alla Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea 107 artisti da 41 Paesi (19 italiani) testimoniano la crescente attenzione verso questo linguaggio scultoreo