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Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoliNuovamente ospite da Antonella Cattani contemporary art, dal 15 febbraio al 10 aprile Julia Bornefeld espone lavori recenti nella personale «Volage». Al centro del percorso è un’installazione sospesa nello spazio, costruita con una rete di alluminio e luce, che dà il titolo alla mostra, recando quel senso di volatilità e incostanza che implica la parola francese scelta.
«Julia Bornefeld è l’artista dell’indefinito e dell’indeterminazione, maestra nel sintetizzare e far coesistere la razionalità e il peso della materia con l’irrazionalità e la leggerezza del pensiero, scrive Sabino Maria Frassà nella sua introduzione. L’impeto e le forme delle sue opere partono sempre da forme e oggetti comuni, piume, uova, valigie, ombrelli, uccelli, per raccontare qualcosa al di là di ciò che si vede. L’artista non progetta mai i suoi lavori, ma vive di fulminee intuizioni in grado di raccontare l’universo, richiamando forme universali e immagini archetipali».
Nata nel 1963 a Kiel, in Germania, Bornefeld è un’autrice dalle espressioni poliedriche, capace di lavorare con materiali ed esiti molto differenti, di suscitare l’evocazione di forti suggestioni, ma senza mai cadere nel didascalico. È ben nota a Bolzano, dove ha firmato, insieme agli architetti Valentina Bonato, Dario Cagol e Helmut Niedermayr, la torre per il serbatoio di raccolta di acqua calda del teleriscaldamento rivestita con una pannellatura in alluminio retroilluminata.
«È innegabile che dietro al gesto creativo di Julia Bornefeld, scrive ancora Frassà, sempre caratterizzato da un apparente strabordante impeto, si celi una profonda stratificazione culturale che rende tanto complessa quanto affascinante la piena comprensione del suo lavoro». Le opere in mostra conciliano leggerezza e inafferrabilità con la pesantezza delle strutture in acciaio, ed elementi opposti come la luce e la trasparenza con la solidità. Dopo la mostra da Antonella Cattani contemporary, l’artista tedesca si prepara a nuovi e importanti impegni: parteciperà infatti alla prossima Biennale di Venezia, nel padiglione della Repubblica del Cameroon a Palazzo Donà delle Rose.
«Volage» (2023) di Julia Bornefeld
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