Mariella Rossi
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Si è svolta dal 2 al 5 settembre al Centro Espositori di Lugano la prima edizione di «WopArt. Work on Paper Art Fair» (www.wopart.eu), fiera dedicata alle opere su carta con 44 gallerie tra cui Tornabuoni Arte e Lia Rumma. Ne parla Luigi Belluzzi di Studio Lobo.
Lugano si è rivelata la città giusta?
Lugano ha una tradizione legata alle opere su carta. Il Ticino è la porta ideale per accedere all’Europa, tira un’aria internazionale culturalmente e finanziariamente. È vicino all’Italia, ma distante quel tanto da non delegare le opere su carta a disciplina secondaria.
Quanti sono stati i visitatori della prima edizione?
Circa 5mila ingressi con visitatori prettamente svizzeri, ma anche importanti ospiti internazionali tra cui molti italiani. Ha vinto la qualità dei visitatori più che la quantità.
In che cosa consisteva il programma collaterale?
Quattro mostre collaterali curate dal comitato scientifico e 13 conferenze sono state occasione di crescita culturale e scambio tra appassionati, critici, giornalisti e collezionisti.
E il prossimo anno?
Faremo un’ulteriore selezione delle gallerie internazionali, punteremo su un coinvolgimento forte di tutta la Svizzera dai rapporti con musei e fondazioni al tessuto finanziario, cordone trainante per gli investimenti. La location al Centro Esposizioni di Lugano, con le dovute accortezze, resta la soluzione ideale, come il numero delle gallerie, 44.
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