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Il segnatempo del faraone

Luana De Micco

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Un frammento di clessidra di epoca tolemaica (Egitto, 333-323 a.C.) su cui è incisa la figura di un faraone, colto mentre offre la libagione alla dea dalla testa leonina Sekhmet, è uno dei pezzi più pregiati della vendita «Archeologia e preistoria» organizzata da Millon il 4 dicembre all’Hôtel Drouot.

Questo frammento, «fratello» di altri tre pezzi noti, provenienti tutti dalla stessa clessidra, esposti al Louvre, al British Museum e al Pergamonmuseum, è stimato tra i 120 e i 180mila euro. Le stime superano i 120mila euro anche per un’importante statua di Anubi, raffigurato con le palme delle mani rivolte verso il basso.

Vanno all’asta anche una testa del dio Ermes del V-IV secolo a.C., trovata probabilmente in Israele negli anni ’70 (15-20mila euro), e un raro busto femminile della XII dinastia (Egitto, 1895-1880 a.C.), con il grande copricapo proprio della dea Hathor, simile alla testa di Nofret conservata al museo del Cairo (25-30mila euro).

Luana De Micco, 11 dicembre 2015 | © Riproduzione riservata

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