Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Poetessa colta e sensibile, figlia di una facoltosa famiglia milanese che osteggiò la sua vocazione fino a modificare le poesie inedite trovate dopo la sua morte (per suicidio, a 26 anni soltanto), Antonia Pozzi (1912-38) fu anche un’eccellente fotografa: a questa sua passione poco conosciuta Giovanna Calvenzi e Ludovica Pellagatta dedicano, con Fondazione Cineteca Italiana, Città metropolitana di Milano e Centro Internazionale Insubrico Cattaneo-Preti, la mostra «Sopra il nudo cuore. Fotografie e film di Antonia Pozzi» (allo Spazio Oberdan fino al 6 gennaio), in cui sono riunite 300 fotografie del suo vasto corpus d’immagini e sei film in super 8, conservati presso l’Università dell’Insubria.
In mostra scorre il suo mondo, catturato (come nella poesia) con immagini rapide e dense: le Dolomiti, la Valsassina e Milano, anche quella «minore» delle periferie, dei mercati e dei mestieri antichi.
Altri articoli dell'autore
In occasione dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026 il museo milanese presenta «la più grande istallazione mai realizzata dall’artista giapponese»
L’opera fu realizzata da Giuseppe Grandi in 13 anni di lavoro, ritardato anche dalle difficoltà tecniche nella fusione delle grandi figure, e fu presentata al pubblico, appena terminata, il 6 dicembre 1894
Alberto Salvadori, direttore della Fondazione Ica Milano, ci guida nei due nuovi progetti espositivi delle due artiste che lavorano con media diversi
A Palazzo Borromeo d’Adda un percorso che riannoda i fili della Milano romantica, tra opere celebri e riscoperte inattese



