Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Poetessa colta e sensibile, figlia di una facoltosa famiglia milanese che osteggiò la sua vocazione fino a modificare le poesie inedite trovate dopo la sua morte (per suicidio, a 26 anni soltanto), Antonia Pozzi (1912-38) fu anche un’eccellente fotografa: a questa sua passione poco conosciuta Giovanna Calvenzi e Ludovica Pellagatta dedicano, con Fondazione Cineteca Italiana, Città metropolitana di Milano e Centro Internazionale Insubrico Cattaneo-Preti, la mostra «Sopra il nudo cuore. Fotografie e film di Antonia Pozzi» (allo Spazio Oberdan fino al 6 gennaio), in cui sono riunite 300 fotografie del suo vasto corpus d’immagini e sei film in super 8, conservati presso l’Università dell’Insubria.
In mostra scorre il suo mondo, catturato (come nella poesia) con immagini rapide e dense: le Dolomiti, la Valsassina e Milano, anche quella «minore» delle periferie, dei mercati e dei mestieri antichi.
Altri articoli dell'autore
La partecipazione di 61 espositori, ben 13 new entry, suggella la credibilità della fiera milanese, il cui successo crescente si deve anche a una campagna pubblicitaria frizzante e ironica
Accanto alle incisioni e ai rari acquerelli dell’artista olandese anche antichi manufatti d’arte islamica a illustrare le sue fonti d’ispirazione
I risultati della società della famiglia Borromeo, fondata nel 1983 (come Sag) con lo scopo di valorizzare, preservare e custodire il gigantesco patrimonio artistico, naturale e museale del casato
Prima di entrare nelle collezioni del museo romano, l’installazione «partecipata» è al Centro Sociale Barrio’s. Previste anche visite a istituzioni milanesi votate all’arte di oggi o del XX secolo



