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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliJan Fabre (Anversa, 1958) espone fino al 28 ottobre allo Studio Trisorio sculture, disegni e un video, lavori che riflettono sul rapporto tra arte e scienza. «My Only Nation is Imagination», a cura di Melania Rossi, è la sintesi di una ricerca volta a indagare i grandi temi che investono l’uomo e l’arte, riferibili in particolare al concetto di «bello» (la bellezza per Fabre è lo strumento per mantenere il contatto con la natura umana ed è un baluardo di resistenza spirituale e politica), e quali siano i diversi stimoli neuronali che provengono dalla visione dell’arte antica e da quella contemporanea.
Spostando l’attenzione dal corpo alla mente, Fabre si sofferma sul cervello. Il video «Do we feel with our brain and think with our heart?» è un film performance in cui l’artista stabilisce un dialogo con Giacomo Rizzolatti, il neuroscienziato che ha spiegato, con la scoperta dei neuroni specchio, le motivazioni di attrazione ed empatia tra le persone.
La mostra, dunque, è una giocosa e inusuale costruzione di associazioni con gli oggetti utilizzati dal neuroscienziato nel suo laboratorio nella ricerca di risposte alle domande sul piacere, sulla sensazione e sulla corrispondenza.
Parallelamente alla mostra allo Studio Trisorio, al Museo Madre viene presentata la scultura «The Man Who Measures the Clouds-American version (18 years older)», in esposizione fino a dicembre; mentre al Museo di Capodimonte due lavori di Fabre, realizzati con gusci di scarabei, sono allestiti fino al 28 ottobre all’interno di una Wunderkammer in dialogo con alcune rarità (naturalia e artificialia) della Collezione Farnese.
La presenza di Fabre a Napoli, inoltre, è stata segnata anche dalla presentazione di «Belgian Rules/Belgium Rules» (1 e 2 luglio, Teatro Politeama, nell’ambito del Napoli Teatro Festival), nuova produzione teatrale che rammenta la versatilità dell’autore, drammaturgo, regista e scrittore, oltre che artista visivo.
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