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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliUna «Virgo Lactans» di Defendente Ferrari (1480/85-1540) del 1525 ca, con la Madonna che allatta il piccolo Gesù sgambettante su uno sfondo di fiamme, spicca nello stand della Galleria Sarti al Tefaf. Il motivo della Madonna che allatta fu molto diffuso nella prima metà del ’500 piemontese, trovando ispirazione nella Vergine col Bambino del Polittico dei Calzolai della cattedrale di Torino. E fu un tema caro all’artista di Chivasso. «Ma un’opera di Ferrari come questa non l’ho mai vista nelle collezioni di Torino. Le fiamme surrealiste della mandorla ne fanno un dipinto raro. Culturalmente, ci spiega Giovanni Sarti, accogliendoci nella sua galleria parigina, si avvicina più ai quadri franco-fiamminghi che agli italiani, per l’ovale del volto esile e dolce della Madonna e il broccato degli orli delle maniche».
Sarti, che non rivela il prezzo della tavola («Un’opera non si può ridurre al suo valore, come fare altrimenti per educare il pubblico?»), la vedrebbe volentieri in un museo torinese: «In questo quadro dell’età matura di Ferrari c’è tutta la cultura piemontese, ma mostra anche l’evoluzione dell’artista, in una fase in cui si distacca dalla sua epoca». L’opera si trovava nella collezione svizzera di Han Coray, a Erlenbach, prima di esser messa all’asta nel 1930 a Berlino da Wertheim. Passò di nuovo all’asta nel 1942 nella Grosse Kunstauktion di Fischer a Lucerna, e poi nella raccolta Foresti a Milano. Sarti l’ha acquisita meno di un anno fa da un collezionista svizzero.
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