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Alfonso Borghi

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Alfonso Borghi

Il colore va in Lamborghini

Stefano Luppi

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Sant’Agata Bolognese (Bo). Un mix tra l’arte visiva e quella automobilistica ha portato a «Velocità e Colore», mostra che, fino al 30 giugno, vede protagonista il pittore reggiano Alfonso Borghi (Campegine, 1944) in una rassegna nel tempio della velocità, il luogo dove nascono i superbolidi Lamborghini. Ad aprire la mostra presso il museo storico di Automobili Lamborghini, in occasione dei 50 anni dalla costruzione della storica auto Miura (il nome celebra Edoardo Miura, amico del fondatore Ferruccio Lamborghini e noto allevatore di tori), sono stati Stefano Domenicali, ex Ferrari e oggi ceo di Automobili Lamborghini e Vittorio Sgarbi, curatore dell’appuntamento.

Caratterizzata da un linguaggio informale e astratto, la pittura di Borghi è il risultato della rielaborazione inconscia delle forme dinamiche, degli stilemi del design e dell’innovazione nei colori, temi che gli organizzatori assegnano anche alle auto supersportive. Lungo il percorso il visitatore ritrova dieci tele di grandi dimensioni di Borghi, realizzate a olio e tecnica mista su tela, che riproducono particolari delle auto Lamborghini di ieri e di oggi. L’esposizione ha visto la collaborazione anche dell’editore modenese Artioli 1899 e dello studio di architettura Binini Partners, nonché degli esperti Paolo Fontanesi e Daniele Buzzonetti.
L’auto Miura contagiò nel corso del tempo grandi star come Dean Martin, Frank Sinatra, Johnny Hallyday, lo Scià di Persia, il Ranieri III di Monaco, Little Tony, Rod Steward e la modella Twiggy.

Alfonso Borghi

Stefano Luppi, 29 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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Il colore va in Lamborghini | Stefano Luppi

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