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Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliÈ dedicata a Marianne von Werefkin (Tula, Russia, 1860-Ascona, 1938) la settima monografica di Artrust di Melano
Protagonista della scena artistica europea a cavallo tra Otto e Novecento, la pittrice espressionista russo-tedesca è stata scelta da Patrizia Cattaneo Moresi, direttrice dello spazio espositivo, non solo perché decise di vivere ad Ascona nella colonia del Monte Verità, contribuendo allo sviluppo culturale della città e alla nascita del museo comunale, ma anche perché: «la sua biografia rappresenta un esempio delle difficoltà di essere donna e artista agli inizi del secolo scorso, tanto che il carisma e il talento della Werefkin hanno iniziato solo recentemente a occupare il posto che meritano sui manuali di storia dell’arte».
La quarantina di opere in mostra, alcune mai esposte prima, documenta le diverse tappe della sua carriera, di cui va segnalata la partecipazione alle prime avanguardie espressioniste e nel gruppo Der Blaue Reiter a Monaco di Baviera. Insieme a questo corpus di lavori figurano dipinti di Alexej Jawlensky, che la Werefkin conobbe nel 1892 e con il quale si trasferì prima nella capitale bavarese e poi, nel 1918, ad Ascona, condividendo gran parte della vita.
L’esposizione è corredata da un catalogo con saggio di Mara Folini, direttrice del Museo Comunale di Ascona e tra le massime esperte dell’opera dell’artista. Ad arricchire il progetto vi è inoltre un programma collaterale con laboratori didattico-artistici per bambini da 3 a 10 anni (in collaborazione con il Museo in Erba) e incontri organizzati con la partecipazione di Amnesty International Ticino e delle associazioni Ava Eva e Aardt (Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino).
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