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I musei bresciani fanno quadrato

Michela Moro

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Dal 2014 Luigi Di Corato è il direttore della Fondazione Brescia Musei (www.bresciamusei.com), un complesso sistema museale che raccoglie il Museo di Santa Giulia, Brixia-Parco Archeologico di Brescia romana (entrambi patrimonio Unesco), la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Museo delle Armi Luigi Marzoli e il Museo del Risorgimento. 

Direttore, qual è la sua visione per Brescia Musei e quali sono i primi risultati?

È un progetto culturale a 360 gradi sul ruolo del museo, che dev’essere un attore dello sviluppo collettivo al servizio della società e non un contenitore di eventi temporanei. Le mostre sono parte del museo, ma al suo interno. Lavoriamo cioè per produrle e non per acquistarle. Parallelamente costruiamo un percorso di professionalizzazione dei lavoratori di Brescia Musei. Abbiamo già prodotto un ciclo di mostre sul Rinascimento oltre a «Roma e le genti del Po» e «Chagall. Anni russi 1907-1924», con l’intervento di Dario Fo, (terminate queste ultime due il 15 febbraio scorso).

L’amministrazione è interessata e attenta?

Il sindaco e il vicesindaco hanno la cultura come priorità cittadina, sanno che è un asset strategico. Caso più unico che raro non ho mai subito tagli. Lavoriamo sul nostro patrimonio secondo una logica (forse) poco italiana: ci riuniamo ogni 10 giorni con le altre istituzioni facendo quadrato sulla progettazione integrata. 

Quali sono le priorità?

La prima è il «software», restituire ai cittadini il loro patrimonio con un accesso garantito; sono particolarmente orgoglioso dei 50mila ragazzi delle scuole che hanno partecipato ai nostri laboratori didattici, ad esempio. Il secondo è l’«hardware», ovvero, rendere i musei piacevoli e accoglienti, penso al riavvio della Pinacoteca Tosio Martinengo, chiusa dal 2009. Stiamo anche facendo un gran lavoro sul parco archeologico insieme al Comune di Brescia, la Soprintendenza e il Ministero, in un circolo virtuoso con standard internazionali.

La prossima sfida è la mostra al Museo di Santa Giulia con l’installazione di Christo sul lago d’Iseo.

È un progetto importante, prodotto da noi e realizzato con competenze interne, con sponsorizzazioni e collaborazioni, in primis quella del Comitato Promotore presieduto dell’instancabile Umberta Gussalli Beretta. È un lavoro coordinato sul territorio, anche il lago sarà presidiato ad hoc.

Altri progetti realizzati?

«SubBrixia-Arte in metro», la metropolitana che attraversa Brescia per 15 chilometri (con 17 stazioni), che ha cambiato la mobilità cittadina. Gli artisti Rä di Martino, Marcello Maloberti, Francesco Fonassi, Patrick Tuttofuoco ed Elisabetta Benassi hanno lavorato in alcune fermate creando installazioni apposite con linguaggi diversi, raccontando una storia dove l’unico filo conduttore è la nostra metro e la nostra città.

Brescia fa viaggiare le sue opere più importanti

Fino a giugno 2017, in concomitanza con il restauro della Pinacoteca Tosio Martinengo, 35 opere della collezione viaggeranno per l’Europa con la mostra «Brescia. Il Rinascimento nel Nord Italia. Moretto, Savoldo, Moroni. Raffaello, Tiziano, Lotto» in tre tappe: al Museo Nazionale di Varsavia, al Kansallis Museo (Museo Nazionale di Finlandia) di Helsinki e al Rijksmuseum Twenthe di Enschede in Olanda.

Michela Moro, 04 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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