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Florence a Roma

Federico Castelli Gattinara

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Il 5 maggio alle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano s’inaugura un’antologica della fotografa francese Florence Henri, nata nel 1893 a New York da padre francese e madre tedesca e morta a Compiègne nel 1982. Si deve alla sua formazione tra Parigi, Monaco, Berlino e ai corsi alla Bauhaus di Dessau la sua visione intrisa di avanguardie novecentesche, in primis Costruttivismo e Surrealismo, un’arte che prima in pittura, poi in fotografia s’incardina su «elementi astratti: sfere, piani, griglie le cui linee parallele mi offrono grandi risorse e anche specchi che sono da me usati per presentare in una sola fotografia lo stesso soggetto sotto diverse angolazioni».

137 scatti scelti da Giovanni Battista Martini, che con Alberto Ronchetti (allora due giovani galleristi genovesi) dai primi anni Settanta riscopre l’artista, la incontra più volte e ne studia l’opera. Un nutrito gruppo di scatti realizzati nel 1931-32 durante uno dei viaggi in Italia riguarda Roma: immagini ricomposte in collage o velate sui negativi che restituiscono un aspetto quasi teatrale della città. E ancora manipolazioni, montaggi e fotomontaggi, giochi di ombre e riflessi, fino alla carrellata finale di ritratti di artisti, ma anche di modelle in set studiati nei minimi dettagli. Illustra la mostra (fino al 31 agosto) una monografia edita da Electa.

Federico Castelli Gattinara, 04 maggio 2015 | © Riproduzione riservata

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Florence a Roma | Federico Castelli Gattinara

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