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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliIl Tempietto di San Pietro in Montorio, progettato dal Bramante a inizio Cinquecento per il re di Spagna in un cortile quadrangolare (che in realtà doveva essere circolare) dell’ex convento oggi sede dell’Accademia di Spagna sul Gianicolo, fino al 31 maggio ospita l’installazione di Omar Galliani «Estasi mistica e pienezza creativa. Omaggio a Santa Teresa d’Ávila», ideata e realizzata con l’Università Roma Tre e curata da Mario Panizza e Otello Lottini, rispettivamente rettore e curatore della collezione d’arte contemporanea dell’ateneo.
Sulla santa, della quale l’anno scorso si è festeggiato il V centenario della nascita anche con il restauro della cappella Cornaro del Bernini in Santa Maria della Vittoria, l’artista emiliano (1954) opera una riflessione gettando un ponte tra mistica religiosa e potenza dell’arte, spiritualizzazione e purificazione della materia. Nasce così questa installazione all’interno della cella del minuscolo tempietto, con elementi in materiali diversi.
Tre i quadri, uno ai piedi dell’altare con un mazzo di rose, due ai lati con l’immagine della santa, realizzati nel tipico stile dell’artista a matita su tavola. La freccia mistica, in legno dorato, spunta in corrispondenza del luogo del martirio dell’apostolo Pietro, la cui scultura antica domina da sopra l’altare. Due piume in marmo di Carrara, davanti alle immagini della santa, rimandano al legame tra cielo e terra, tra leggerezza dello spirito e pesantezza della materia. L’obiettivo, spiegano i curatori, è «di presentare l’esperienza religiosa e culturale della grande mistica spagnola del XVI secolo, nella convinzione che, nel contesto di globalizzazione e di crisi economica attuale, la sua esperienza mistico-religiosa costituisca ancora una significativa risorsa culturale ed emozionale».
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