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Luana De Micco
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La mostra «Cristiani d’Oriente. 2000 anni di storia», organizzata dall’Institut du Monde Arabe fino al 14 gennaio, viene presentata come uno dei grandi eventi dell’autunno parigino, e i recenti attentati di estremisti islamici ai danni di cristiani in terra d’Oriente, in particolar modo della minoranza dei cristiani copti, la rendono di grande attualità.
La mostra, realizzata in collaborazione con L’œuvre d’Orient, un’associazione cattolica fondata nel 1856 con sede a Parigi, ripercorre la storia religiosa, politica, culturale e artistica della comunità cristiana in Medio Oriente dall’antichità a oggi. Vengono trattati, tra gli altri temi, la comparsa della nuova religione nel mondo politeista romano, la nascita delle diverse chiese (greca, copta, siriaca, armena e maronita) e la diversità dei loro riti e tradizioni.
La mostra è anche un percorso attraverso una serie di capolavori: tra i 300 oggetti allestiti, alcuni dei quali presentati in Europa per la prima volta, figurano gli affreschi del III secolo della sinagoga di Dura Europos in Siria, mosaici delle prime chiese palestinesi e siriane e i ritratti dei monaci copti del monastero egiziano di Bawit.
La Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze ha prestato i Vangeli Rabbula, un manoscritto miniato del Vangelo, in lingua siriaca, del VI secolo.
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