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Il divano modulare Camaleonda di Mario Bellini e le due sedute en suite. © Wannenes

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Il divano modulare Camaleonda di Mario Bellini e le due sedute en suite. © Wannenes

Dal soffitto pende una balena

Design italiano in due aste Wannenes: da Sottsass a Ponti, da Ingrand a Mario Bellini

Michela Moro

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Wannenes affronta il Design in modalità «closed doors» il 21 e 22 maggio: le aste di «Design & Stile Italiano» si terranno a Genova in due sessioni con il battitore al rostro, i telefono attivi e con l’aggiunta degli addetti al sito online e alle varie piattaforme, ma senza il pubblico che avrà comunque varie opzioni per attivare il proprio intervento di acquisto tra i circa mille lotti proposti.

La scelta è vasta e in catalogo i nomi sono quelli della storia del design classico: da Ico Parisi a Luigi Caccia Dominioni, passando per Gio Ponti e Gino Sarfatti, Osvaldo Borsani e Mario Bellini, i fratelli Castiglioni e Gabriella Crespi tra gli altri. Nella vendita del 21 maggio la star è Ettore Sottsass con la lampada da soffitto in metallo dipinto, perspex e ottone realizzata per Arredoluce nel 1957 e stimata 20-30mila euro che potrebbe ricordare in maniera astratta la forma di un animale marino o di un grande bivalve.

Fa parte dei lavori ideati da Sottsass successivamente a un viaggio in America nel 1956, dove per qualche mese lavorò nello studio di George Nelson, una delle voci più autorevoli del design e dell'architettura modernista americana; per Sottsass fu un’esperienza importante che lo mise in contatto con la cultura industriale, che si ritrova nelle sue parole: «Erano anni in cui cercavo di sottrarre il design alla funzionalità; il limite del design è di frequente un’idea primitiva di ciò che è funzionale».

Che il design italiano parta da lontano lo testimonia la coppia di poltrone di Cova del 1935 ca (2mila-2.400), in tubolare metallico ramato e tessuto imbottito, di essenzialità razionalista, e la coppa della serie «Le mie donne» (4-6mila), realizzata da Gio Ponti per la Richard Ginori nel 1925. Sempre opera del designer milanese sono il tavolo di produzione Casa & Giardino, in metallo smaltato e vetro temperato marchiato Vitrex del 1948 (2.600-3mila), la scrivania per l’amministrazione provinciale di Forlì in legno di faggio, linoleum colorato e ottone del 1950 (3-5mila) e sei sedie mod. 111 di Cassina degli anni ’50 in legno di noce tinto e tessuto imbottito (3.500-4.500).

Gli anni ’60 sono rappresentati dal decoratore francese Max Ingrand con la lampada da terra ad altezza variabile in ottone nichelato scuro e vetro stampato (3-4mila) prodotta da Fontana Arte e anche da Angelo Mangiarotti con il tavolo mod. 302 per Bernin/Fonderia Battaglia del 1963 ca, in bronzo cromato e marmo fior di pesco che partirà da una quotazione di 3.500-4.500 euro.

La novità degli anni ’70 si ritrova nel divano modulare Camaleonda di produzione C&B del 1971, firmato da Mario Bellini (5-7mila), e dello stesso modello, due sedute del 1970 ca (2-3mila).

Molti lotti interessanti si trovano anche il giorno seguente nella vendita «Stile Italiano» che con prezzi abbordabili propone arredi firmati ormai di tendenza. Da scegliere tra la coppia di poltrone con seduta armonica firmate GMC, anni ’50 in legno di faggio tinto e tessuto imbottito (1.500- 2mila), sei sedie di Ludwig Mies Van Der Rohe in tubolare metallico cromato, canna d'india intrecciata, anni ’70 (450-650 euro), e la lampada da tavolo Telegono di Vico Magistretti per Artemide del 1968 ca in perspex colorato (200-500 euro).

Le foto online sono accurate ed esaustive dei lotti, buon punto per la casa genovese: ai tempi Covid19 la parte più difficile per gli acquirenti rimane proprio l’impossibilità di verificare di persona i lotti e doversi affidare unicamente alle immagini.

Michela Moro, 19 maggio 2020 | © Riproduzione riservata

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