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Con il Barocco il museo si colora

Stefano Miliani

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Macché pareti bianche, anche San Severino Marche adotta il colore. E se finora la Pinacoteca comunale «Padre Tacchi Venturi» ha privilegiato il Gotico cortese e il Rinascimento (dai fratelli Salimbeni a Pinturicchio), ora allarga l’orizzonte visivo e abbraccia anche il Barocco. Adesso il primo piano ha pareti azzurre o di un rosso purpureo (nella foto in apertura); e gli affreschi staccati, le sculture e le tavole dal ’300 e ’500 godono, tra l’una e l’altra opera, di più spazio.

Un capitolo successivo, fa sapere l’assessore alla Cultura Simona Gregori, prevede a piano terra nuove sale per reperti medioevali e mosaici romani e per mostre. Chi ha diretto i lavori (il cui costo deve ammontare a 139mila euro) è l’architetto Luca Maria Cristini mentre, sull’allestimento e sulle opere, ha detto la sua anche Alessandro Marchi della Soprintendenza ai Beni artistici delle Marche.

Com’è cambiato Palazzo Manuzzini, sede del museo? Con «l’abbattimento delle barriere architettoniche, un sistema di video sorveglianza, wifi con hot spot in ogni sala e nuove lampade ad alta efficienza energetica», annota l’architetto. Quattro nuove sale a piano terra sul Barocco (più una multimediale per le scuole) raccolgono 31 opere del territorio: includono una «Santa Lucia» dello Scarsellino, un «San Bartolomeo» del Cerano (nelle foto qui sotto), un «Cristo in croce con santi» posteriore al 1634, ritenuto di Cristoforo Pomarancio e invece di un sanseverinate a oggi senza nome.

Stefano Miliani, 02 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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