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Azzone © Giovanni Marchesi

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Azzone © Giovanni Marchesi

Borghi di pietra tra la ValSeriana e la Val di Scalve

Itinerari artistico culturali immersi nella natura dei territori di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, tra incantevoli borghi montani, piazze e palazzi millenari, musei e opere d’arte a meno di un’ora dalla città

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Redazione GdA

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Attraversata da boschi, pascoli, prati, torrenti e vette scoscese la ValSeriana fu abitata, secondo vari studi, già nella Preistoria, quando l’uomo la scelse per l’abbondanza di acqua e cacciagione. Con la Val di Scalve occupa una porzione piuttosto ampia della Prealpi bergamasche, insieme si estendono per oltre un centinaio di chilometri, e con essa fu apprezzata da celti e romani che si insediarono in queste incantevoli valli oggi disseminate di luoghi densi arte, cultura e antiche storie da tramandare. È un paesaggio tutt’oggi dominato da rigogliose foreste di faggi e conifere che si estendono a perdita d’occhio, costellate da piccoli borghi e caratteristici villaggi con piazze, strade e architetture che concorrono a creare un’incantevole atmosfera.

Olera, peresempio, piccolo borgo medievale a cinque chilometri da Alzano Lombardo,dove nel XVII secolo nacque il mistico beato Tommaso Acerbis, in una delle tipiche case in pietra arroccate sulle strade coi ciottoli che si dipanano dalla piazza Fra Tommaso da Olera, altra celebre figura religiosa seicentesca, un missionario legato all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Nella chiesa di San Bartolomeo Apostolo è custodito un polittico di Cima da Conegliano del 1495, realizzato probabilmente su commissione dei tagliapietra oleresi attivi in Veneto. La chiesetta della Santissima Trinità conserva invece alcuni lacerti di affreschi in buona parte distrutti negli anni ’40. Attraversando l’abitato, si raggiunge poi la chiesa di San Rocco, dalla quale si gode di una vista mozzafiato sulla valle sottostante.

Piccole case in pietra e legno, tipico esempio dell’architettura rurale delle Preapli Orobie, sono una delle cifre caratteristiche del borgo Taramelli a Selvino. Vi si accede da via Monte Rosa, dove si apre la piazzetta Guglielmo Marconi sulla quale all’inizio del secolo scorso Novecento si affacciava una grande stalla utilizzata dagli abitanti del borgo. Al centro un antico edificio del primo Cinquecento, poi divenuto l’ex Albergo Falcone. Qui, si trovano un doppio portichetto e un tipico arco detto «Canècc», la porta di accesso al borgo vero, coronata da uno stemma in pietra con la data 1563 sormontato da un dipinto restaurato raffigurante una Madonna con Bambino del medesimo periodo.

Clusone tra i Borghi più Belli d’Italia, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, tra i più interessanti della ValSeriana. Di origine romana, è stato arricchito nel corso dei secoli di numerosi affreschi in vari edifici, tanto da essere soprannominata la «Città dipinta». Il centro del borgo coincide con la Piazza dell’Orologio, dove l’Orologio Fanzago sulla Torre del municipio si anima con videoproiezioni di colori, luci e suoni. Progettato da Pietro Fanzago nel 1583, ancora caricato manualmente, ha un’unica lancetta che ruota in senso antiorario a indicare ore, mesi, giorni, dì, notte, segni dello zodiaco e fasi lunari. Nella parte più alta della città sono invece ubicati la Basilica di Santa Maria Assunta e l’Oratorio dei Disciplini, sulla cui facciata si conserva la «Danza Macabra» del 1485, opera unica inEuropa,con una mirabile raffigurazione dei temi della morte. Dal sagrato della Basilica la vista sconfina sull’Altopiano e su pianoro di San Lucio, fino a incontrare la piccola chiesetta della Trinità posta sul colle Crosio. Nel centro storico si susseguono numerosi Palazzi Nobiliari e chiese minori, fino al MAT – Museo Arte Tempo, con una collezione di rarissimi meccanismi di orologi da torre e opere di artisti locali tra cui dipinti, sculture, disegni e sbalzi in un percorso che si snoda tra gallerie e volte affrescate di Palazzo Marinoni Barca.

Cacciamali, antica contrada montana di Ardesio a 1.030 metri di altitudine sulle pendici del Monte Secco, è un avamposto privilegiato per ammirare i Giganti delle Orobie. Lasciandosi le baite alle spalle, si incontra la chiesetta di Santa Maria Bambina che veglia sul borgo con il suo aspetto semplice e rurale. La frazione è raggiungibile a piedi tramite un percorso sterrato di circa un’ora con partenza da località Cerete, lungo la via si possono ammirare i nove Segnali di Cultura: nove tappe arricchite dalle parole che Dino Buzzati ha dedicato alla natura, al vento, alla montagna.

Proseguendo verso la parte più a Nord della ValSeriana ci si imbatte in un altro borgo tra I più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club: Gromo, noto come La Piccola Toledo per la produzione di armi bianche un tempo venivano forgiate in quello che era un ricco centro artigianale, cui è dedicato il MAP – Museo delle Armi Bianche e delle Pergamene, in palazzi Milesi. Borgo di origine medievale conserva immutata la struttura tipica dei villaggi di montagna, con vicoli e case in pietra impreziosite da balconi e loggiati. Spicca la Chiesa Parrocchiale di San Giacomo Apostolo risalente al XII secolo, ricca di opere che coprono un arco temporale molto lungo a testimonianza delle vicende storiche e culturali del luogo. Proseguendo verso il centro si arriva nella centrale Piazza Dante, circondata dal Palazzo Comunale del XV secolo, assolutamente da vedere anche l’antico Castello Ginami, eretto nel 1226, che conserva la slanciata torre trecentesca in bugnato rustico, la chiesetta di San Gregorio, edificata al 1335 probabilmente come oratorio privato dell’attiguo Castello Ginami e, accanto al municipi, l’elegante fontana del XVI secolo in marmo, sormontata da un cigno, emblema del paese.

Azzone, in Valle di Scalve, a una cinquantina di chilometri da Bergamo, conserva intatto il fascino di piccolo borgo montano. Nel centro dell’abitato svetta la Torre Civica medievale, risalente al XIV secolo e recentemente ristrutturata. Alta circa 15 metri, è costruita in massi squadrati, disposti a corsi regolari ed è la figura principale dello stemma del Comune di Azzone. Nella chiesa parrocchiale dedicata a San Filippo e San Giacomo, riedificata nel 1724-33 e ampliata nel 1860, si ammirano alcune opere del clusonese Antonio Cifrondi. Il pittore tardo-barocco è anche autore della «Madonna Addolorata» conservata nella Chiesa di Santa Maria Maddalena nella frazione di Dezzo, tappa di questo itinerario tra arte e natura (valseriana.eu/arte-e-cultura).
Per approfondire storia e cultura della ValSeriana e Val di Scalve
Attività realizzata con il contributo di Regione Lombardia nell’ambito del bando Ogni Giorno in Lombardia, progetto Campagna «Le Magnifiche Valli tra Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023».
 

Azzone © Giovanni Marchesi

Gromo © Matteo Zanga

Cacciamali

Clusone, Piazza dell’Orologio © Matteo Zanga

Selvino

Olera © Lino Olmo Studio

Redazione GdA, 19 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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