Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Federico Florian
Leggi i suoi articoli255 gallerie da trenta Nazioni partecipano all’edizione 2020 di Art Basel Miami Beach, quest’anno tutta digitale, in seguito alla cancellazione della fiera fisica per la seconda ondata dell’epidemia. Dal 4 al 6 dicembre, oltre ai due giorni di preview per collezionisti e addetti ai lavori, il sito web della fiera si trasforma in un mercato virtuale, con un catalogo di 2.500 opere d’arte dal Novecento ai giorni nostri (i cui stand digitali sono costati a ciascuna galleria dai 3mila ai 6mila franchi svizzeri, a seconda della sezione). Più di venti le gallerie che partecipano per la prima volta ad Art Basel, fra cui la londinese Arcadia Missa e la parigina Sultana.
Tra i must see, lo «stand» di Prometeogallery (Milano/Lucca), dedicato all’artista guatemalteca Regina José Galindo e alla curda Zehra Doğan, e quello della galleria Luisa Strina (San Paolo), con una carrellata di artisti sudamericani, da Anna Maria Maiolino a Mateo López.
Interessante il progetto «10 artists | 10 films», concepito dalla galleria brasiliana Fortes D’Aloia & Gabriel, per cui film d’artista realizzati nell’ultimo decennio (fra gli autori: Jac Leirner e Tamar Guimarães) sono trasmessi online per tutta la durata della fiera.
Ma non tutto è esclusivamente fruibile dallo schermo di un computer: in occasione dell’evento virtuale, dieci gallerie di Città del Messico hanno ricreato i propri stand digitali all’interno di una villa di inizio Novecento nel quartiere di Colonia Juárez, con lavori «in carne e ossa» e dalla cui vendita un 10% verrà donato al Museo Tamayo e al Museo Carrillo Gil. Un fitto programma di talk online e visite virtuali completa la programmazione della fiera.

Still dal video di Sarah Morris «Rio» (2012). Foto cortesia dell’artista e di Fortes D’Aloia & Gabriel, São Paulo / Rio de Janeiro
Altri articoli dell'autore
In occasione del centenario della nascita del maestro cinetico più celebre al mondo, anche un convegno internazionale, oltre a mostre in tutta Europa
La prima edizione della Triennale di arte contemporanea della città francese è un prototipo per una rassegna alternativa: attenta a una dimensione locale più che globale, nasce dal desiderio di relazionarsi attivamente e genuinamente con il tessuto urbano e la comunità dei cittadini
All’Eye Museum di Amsterdam la personale della raffinata artista e filmmaker greca
La sua prima retrospettiva istituzionale negli Stati Uniti, al MoCA di Los Angeles, è una profonda riflessione del rapporto tra verità, spettacolo e rappresentazione