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Edek Osser
Leggi i suoi articoliRoma. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 3 marzo il nuovo Codice degli Appalti pubblici secondo la direttiva europea del 2014. Il codice, assai più snello del precedente, è composto di 220 articoli e contiene molte novità. Per la prima volta nel Codice vengono dedicate norme specifiche, l’intero Capo III (con gli articoli dal 145 al 151), agli «Appalti nel settore dei beni culturali».
L’art 25 del nuovo Codice prevede poi radicali modifiche alla legge precedente ed è dedicato alla «verifica preventiva dell’interesse archeologico» in applicazione dell’art. 28 del Codice dei Beni Culturali.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri non è ancora definitivo. Sono previsti infatti alcuni passaggi necessari. Nell’ordine: l’approvazione del Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e delle due Commissioni parlamentari competenti in materia. L’intero iter deve essere completato entro il prossimo 18 aprile pena la decadenza della delega al Governo e quindi la l’annullamento del progetto. I tempi sono strettissimi e sarà quindi necessario che il Parlamento lavori con rapidità. Saranno ancora possibili variazioni e aggiunte e dovranno essere discussi numerosi emendamenti in parte già richiesti anche da imprese e associazioni.

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