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Antonio Aimi
Leggi i suoi articoli35 crani al centro di una piattaforma
«Davanti a questa torre [= il Templo Mayor] c’erano 60 o 70 travi poste su un gran basamento di calce e pietra dai cui gradini sporgevano crani fissati con la calce. Alle estremità delle travi c’erano due torri fatte di crani e calce e tra una trave e l’altra erano fissati dei pali, in ciascuno dei quali erano inseriti per le tempie cinque crani. Io e un certo Gonzalo de Umbria contammo i pali e moltiplicando [il risultato] per cinque trovammo che c’erano 136.000 crani senza contare quelli delle torri».
Con queste parole Andrés de Tapia, uno dei protagonisti della conquista del Messico, descrive lo «Huey Tzompantli» la grande rastrelliera dei crani del centro cerimoniale di Tenochtitlan, la capitale dell’impero azteco. Questa costruzione, la cui posizione, più o meno, era nota da tempo, sembra tornare ora alla luce grazie agli scavi che gli archeologi messicani stanno compiendo a Città del Messico. La scoperta è stata annunciata dall’Instituto Nacional de Antropología e Historia (Inah) nei giorni scorsi.
Raúl Barrera, supervisore del Programma di Archeologia Urbana, ha precisato che al numero 24 di calle Guatemala, a due metri di profondità, è stata scoperta una piattaforma, contemporanea alla sesta fase costruttiva del Templo Mayor (1486-1502), formata da un muro di calce e «tezontle», la pietra vulcanica tipica delle costruzioni mexica. Al centro della piattaforma, che è orientata lungo l’asse nord-sud ed è lunga 13 m, larga 6 e alta 45 cm, è stato trovato un «elemento circolare» formato da 35 crani, (ma potrebbero essere molti di più) rivolti verso il centro e uniti tra loro con calcina, sabbia e tezontle.
I crani sono di maschi adulti, ma non mancano donne e bambini. Accanto alla piattaforma è stata trovata un’offerta, associata alla settima e ultima fase del Templo Mayor, costituita da tracce di un braciere, frammenti di travertino bianco «uccisi» ritualmente, conterie di pietra verde e 21 campanelli di rame.
Per quanto importanti dettagli dello Huey Tzompantli appena scoperto, coincidano con le osservazioni dei cronisti, tuttavia il contrasto tra il numero dei crani ritrovati e quello di Tapia è impressionante. In ogni caso è da escludere che ulteriori scavi possano confermare, anche indirettamente, la cifra del cronista spagnolo, che troppo spesso è stato preso alla lettera in modo acritico. Il numero di 136mila crani, infatti, prima ancora che dall’archeologia è smentito dal buon senso. Possono verificarlo anche i lettori con due calcoli semplici semplici.
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